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Alessandro Arbitrio

Categories: AIF,Interviste

  


ALESSANDRO ARBITRIO


Formatore Enaip Lombardia

Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
 
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.

Nel variegato ed eterogeneo universo della Formazione è possibile incontrare quella Professionale, quella Socio-Sanitaria, quella Aziendale e così via; lo stesso vale per le Competenze, quelle hard, quelle soft, quelle europee, per non parlare degli strumenti, quelli analogici, quelli digitali e chi più ne ha più ne metta.

Questo processo di “aggettivizzazione” rischia di soppiantare il sostantivo che accompagna, allontanando l’obiettivo primario e il fine ultimo della Formazione, le persone. Con E.F.F.E. abbiamo voluto sperimentare un approccio metodologico che partisse dalla sintesi delle nostre esperienze professionali, da quelle sociali a quelle aziendali, per costruire a ritroso il nostro sentiero comune.

Essere per Fare, Fare per Essere mette al centro i bisogni cognitivi delle persone stimolandone le diverse intelligenze, per facilitare il processo di apprendimento. Il Fare e l’Essere entrano contemporaneamente e sinergicamente in aula attraverso l’attivazione dei partecipanti con strumenti espressivi e laboratoriali per veicolare contenuti e sviluppare abilità.

Il processo di apprendimento diventa così esperienziale, deduttivo e partecipato, trasformando la “trasmissione” in aula da verticale a orizzontale: in “ScuolaBottega” tanto quanto nel “Il Senso di Groucho”, aver lavorato sulle emozioni, sull’umorismo ha facilitato lo sviluppo di competenze immediatamente spendibili al di fuori dell’aula, sia in ambito professionale sia relazionale.
L’aula è lo spazio entro cui muoversi, nel quale costruire senso e sperimentare, è il luogo di incontri, di passioni, di cadute e recuperi. E.F.F.E., nasce dalla consapevolezza di anni di lavoro quotidiano a scuola, nelle aziende, nelle associazioni e che oggi ci spinge a condividerne i risultati con una comunità così prestigiosa come quella di AIF e del Premio Olivetti.

 
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.

Quando abbiamo deciso di presentare E.F.F.E. non eravamo uniti così come lo siamo oggi ma da subito ci siamo detti che ne sarebbe valsa la pena e l’appoggio della Fondazione Enaip Lombardia è stata la ciliegina sulla torta. Lavorare per un Ente così importante, e averne la fiducia, ha significato poter progettare e realizzare più moduli formativi in diversi ambiti, grazie anche alla collaborazione di ACLI, AVSI, CESPI ed Echidna Universe Corporation. E.F.F.E è diventato per noi, il sentiero nel quale realizzare legami di fraternità e pratiche di condivisione, in un clima di reciproca fiducia e corresponsabilità sul processo e sul risultato.

 
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.

Provare assieme, sbagliare e ritentare, apprendere, costruire attraverso l’alleanza del Fare e dell’Essere è diventato così un metodo orientato al bene dell’altro. Dall’analisi dei fabbisogni alla progettazione, dalla realizzazione alla valutazione, seguiamo in equipe tutti i processi, avvalendoci di diverse collaborazioni. Formatori, educatori, professionisti, docenti, una rete di compagni di viaggio con i quali condividiamo quotidianamente le nostre competenze per continuare a crescere insieme.

Perché è proprio dal gruppo che si apprende di più, che tu sia un discente o un formatore, è in quell’equilibrio di motivazione, emozione e curiosità che si impara meglio.


 

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