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Angela Spinelli

Categories: AIF,Interviste

  

ANGELA SPINELLI

Formatrice, facilitatrice SocialHub Docente Didattica generale Università di Roma Tor Vergata

Che vantaggi può offrire la Gamification a livello esperienziale? Come organizzare il Well Being all’interno dell’azienda ? Quali saranno le competenze richieste dalle aziende nel futuro mercato del lavoro?

Futuro della formazione e visione del lavoro in reti organizzative flessibili: temi di grande portata e con potenzialità generative molto suggestive. Temi, inoltre, solo apparentemente distanti fra loro.

C’è un filo rosso che lega queste prospettive e che è rintracciabile nella crescita personale e professionale delle persone, vero centro della riflessione. La formazione esperienziale, con i molti metodi di cui si compone, è un paradigma che cambia la cultura dell’apprendimento e su cui – nel prossimo futuro – l’offerta e la domanda dovranno incontrarsi per sperimentare nuovi percorsi. La gamification, con il suo approccio ludico, metaforico, le dinamiche di gioco sfidanti offre esperienze formative in cui il sapere è co-costruito, generato da un gruppo che lo elabora insieme, dotandolo di significato e di senso. Ma per essere portatori di cambiamento abbiamo bisogno di considerare in modo nuovo la condizione dell’adulto che apprende, e di collocarlo nella complessità in cui è immerso.

Abbiamo bisogno di radicare la cultura dell’esperienza, del gioco, dell’educazione non formale per rendere comprensibili queste nuove proposte che rimettono in discussione la preconcetta aspettativa di un soggetto depositario del sapere che lo trasferisce là dove serve.

Il cambiamento non è da poco, perché chiama in causa tutti gli attori e i ruoli coinvolti; perché ci spinge a considerare le persone alla luce di una complessità che spesso è espulsa dalle situazioni formative e dai contesti organizzativi. Inoltre, ci sollecita a considerare tutte le competenze che sono necessarie per stare in modo consapevole in un mondo del lavoro che cambia. Competenze tecniche, certo, ma solo in parte, perché il futuro è in quelle capacità che ci renderanno capaci di essere funzionali al mercato del lavoro e allo stesso tempo di trarne i benefici possibili in termini di benessere, soddisfazione e motivazione.

L’ultimo Congresso AIF ha definito le competenze del futuro “generative”: capaci cioè di avviare processi in continua evoluzione, dinamici, che permettano alle persone di orientarsi, scegliere, autodeterminarsi, produrre e adattarsi agli inevitabili e veloci cambiamenti del mondo circostante.

Dunque, per sintetizzare, la formazione è oggi chiamata ad immaginare metodi, tecniche e percorsi per sviluppare le competenze generative del futuro in una visione armonica del soggetto capace di ricomporre le fratture fra il mondo del lavoro e la sfera privata del suo benessere e, perché no, della sua felicità.


 

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