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Gilda Romano

Categories: AIF,Interviste

  


GILDA ROMANO


Head hunter, formatore, orientatore professionale, imprenditrice e mamma.
Founder Renaissance Consulting, società di Selezione, Formazione e Outplacement

Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
 
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.

Sentiero, Consapevolezza, Alleanza!

Questi tre termini rappresentano gli elementi fondamentali per chiunque voglia definire il proprio percorso professionale, sia per chi sia all’inizio del suo cammino, sia per chi voglia dare una svolta o sia costretto a ripartire. Cosa vogliamo? Spesso si è insoddisfatti della propria condizione senza avere una chiara visione di ciò che si desidera davvero per la propria vita professionale. L’uso di domande potenti può essere un prezioso alleato per mettere a fuoco i nostri obiettivi e illuminare il sentiero, permettendoci di vedere cosa desideriamo davvero e come raggiungere la meta prefissata, chiediamoci cosa ha funzionato nella nostra vita, cosa ci ha portato a raggiungere un risultato difficile, cosa ci ha reso felici. Pensiamo in modo concreto alle situazioni, alle sensazioni e alle azioni messe in campo, usiamo l’analogia.

Il suggerimento è di adottare in una fase iniziale un approccio aperto, non di censura, per poi andare a selezionare la gamma di azioni utili al nostro scopo. Un sentiero inteso, quindi, come sequenza di passi collocati nel tempo e nello spazio, un piano di azioni pratico e concreto.

 
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.

La felicità non sempre è culturalmente compatibile con una visione tradizionale del business, c’è ancora tanta resistenza nel comprendere il valore che c’è nel cercare di dare forma ai propri sogni e ai propri obiettivi.

La consapevolezza diventa il fattore indispensabile in tutte le fasi: nell’individuazione della meta, nella definizione del sentiero da seguire, nell’identificazione dei punti di attenzione e delle nostre paure e nell’individuazione delle deviazioni necessarie al raggiungimento del nostro scopo. In sintesi consapevolezza di se stessi, dei propri desideri, delle risorse e del contesto.

Mai come in queste straordinarie circostanze una positiva evoluzione dovrà necessariamente essere consapevole.

 
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.

Terzo cardine l’alleanza, intesa come confronto, aiuto reciproco, apertura e networking. Cerchiamo di individuare chi può aiutarci a riflettere, chi può essere di esempio, chi può essere una fonte di ispirazione, senza però dimenticare mai la reciprocità. I giovani vivono e hanno contribuito a creare un contesto dove il paradigma è profondamente mutato, il termine competizione cede il posto a quello di cooperazione come chiave di volta per il successo individuale e collettivo.
Dovremmo importare questo modus operandi in tutti i contesti per riuscire a massimizzare l’efficacia delle azioni e raggiungere più agevolmente i nostri obiettivi.

Le alleanze, lo vediamo continuamente in tutti gli ambiti, muovono il mondo, e potrebbero smuovere anche le nostre vite.


 

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