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Giovanni Luca Perin

Categories: AIF,Interviste

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GIOVANNI LUCA PERIN

Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Generali Italia

Lo scenario economico e sociale è in continua e rapida evoluzione: la trasformazione digitale ha abbracciato quasi tutti i settori ed è protagonista nei principali mercati. Oggi tuttavia la crescita delle complessità e il timore nei confronti della tecnologia, sempre più pervasiva, sembrano ostacolare il percorso che porta al sviluppo della persona, in un contesto di interazione con le organizzazioni. Il fattore umano è riconosciuto come la soft-skill principale per il moto dell’evoluzione della nostra specie, ma ci sono ancora perplessità sulla direzione che deve prendere per portare a una nuova, vera innovazione. Come può la formazione incrementare l’impatto del fattore umano per infondere alle persone e alle organizzazioni il coraggio di affrontare nuove sfide in un contesto così dinamico?

Le persone, sono la vera essenza di ogni organizzazione aziendale. Per meglio rispondere ad un contesto dinamico come quello attuale, abbiamo ritenuto necessario infondere nelle nostre persone l’entusiasmo e la proattività di affrontare nuove sfide, accostando ad ore di formazione tradizionali, percorsi innovativi che agiscano sulla salute delle persone e sul loro benessere psicofisico- Ciò insieme ad attività che favoriscano la circolazione di idee e la formazione su temi di grande attualità. Abbiamo avviato, per esempio, My Energy Journey, un programma di wellness multidisciplinare che risponde alla necessità di saper gestire le proprie energie fisiche, emotive e mentali per affrontare i ritmi di vita contemporanei e le nuove sfide lavorative. Oppure ancora, abbiamo pensato ai Tam Tam Talks, una serie di eventi in ‘modalità TED’ dedicati ai nostri dipendenti: una esperienza innovativa e coinvolgente di arricchimento culturale e di crescita professionale.

 

Nel contesto globale contemporaneo la diffusione di informazioni avviene a una velocità incalzante sospinta dalla digitalizzazione. Per questo motivo il formatore deve sperimentare sempre più approcci sistemici e strumenti innovativi, anche associando differenti discipline. La formazione è sempre il luogo ideale dove generare apprendimenti in grado di produrre cambiamenti personali e professionali coerenti con le dinamiche di sviluppo dello scenario socio-economico e le esigenze competitive delle organizzazioni. Il formatore oggi è la figura che può educare all’uso consapevole della tecnologia, finalizzata al corretto sviluppo della persona. Quali sono i metodi e gli strumenti tecnologici a disposizione del formatore in grado di migliorare l’interazione tra scenario sociale e competitività economica? Quanto questi strumenti influenzano i processi di formazione?

Da una parte le persone: i dipendenti con un mindset innovativo – veloci, capaci di adattarsi, curiosi, portati a sperimentare – sono risorse chiave per qualunque azienda. Dall’altra nuove tecnologie e nuovi strumenti: dall’apprendimento individuale tramite, per esempio, la realtà virtuale, fino all’apprendimento collettivo offerto dalle community online. Generali Italia combina questi due aspetti, sperimentando sempre più approcci sistemici e strumenti innovativi, come per esempio gli Hackathon aziendali. Questa modalità, che vede i dipendenti suddivisi in team sfidarsi in una non-stop di 24 ore mirata a ideare soluzioni innovative e tecnologicamente all’avanguardia per il mondo assicurativo, aiuta a coltivare e diffondere le idee migliori. Gli Hackathon rappresentano un luogo di aggregazione e un elemento di forte motivazione per i dipendenti, aiutando così a costruire una nuova cultura nelle aziende e a evidenziare inaspettate risorse per promuovere l’innovazione digitale.

 

La maggior parte delle scoperte, dalle grandi innovazioni scientifiche agli step esperienziali della crescita di ognuno di noi, avvengono attraverso il continuo imbattersi in errori e ostacoli. La possibilità di sbagliare, se circoscritta a un contesto adeguato, è il motore del miglioramento personale. Ad esempio Cristoforo Colombo, imbarcandosi con le 3 caravelle nel 1492, ha colto l’episodio di serendipità più influente nella storia moderna: mirando a raggiungere le Indie, scoprì l’America. Nella serendipità, ovvero la possibilità di imbattersi in felici scoperte per puro caso, è determinante l’influenza della specifica realtà in cui si opera. Il compito del formatore è operare attraverso la centralità della persona, legando tramite l’apprendimento il contesto dello scenario socio-economico allo sviluppo umano. Attraverso quali pratiche il formatore può trasmettere alla persona i mezzi necessari per la crescita dell’individuo nella realtà locale?

Saper sviluppare, esaltare e incrementare differenti competenze nei dipendenti è un dovere per le aziende.
Il progetto smart working di Generali Italia, per esempio, è una risposta concreta all’esigenza espressa dalle nostre persone di avviare progetti che favorissero la capacità di pensare e agire valorizzando le diversità di ciascuno e la conciliazione vita-lavoro, introducendo nuovi modi di lavorare e una maggiore agilità organizzativa. Un progetto come questo prevede sicuramente un investimento dell’azienda in dotazioni tecnologiche, ma anche un cambiamento culturale importante. È un ambizioso progetto di change management e di innovazione organizzativa che mira allo sviluppo di nuove skills e comportamenti (empowerment e capacità di pianificazione). Per questo abbiamo ritenuto che non potesse prescindere da un percorso di formazione pensato ad hoc con una serie di iniziative formative che consentissero alle persone coinvolte di approcciarsi a questa nuova modalità con le conoscenze e la consapevolezza necessarie.


 

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