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Giustina Iadecola

Categories: AIF,Interviste

  


GIUSTINA IADECOLA


Poste Italiane SPA

Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
 
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.

Bella parola “sentiero”. E’ molto evocativa e genera profonde suggestioni. Il sentiero rappresenta di solito il percorso individuale e personalissimo che ognuno di noi intraprende verso una meta, un obiettivo.

Nell’ambito formativo e delle risorse umane, il concetto di percorso si lega indissolubilmente a quello di crescita e vira notevolmente rispetto ad una visione di sviluppo individuale unidirezionale e monotematica. Il percorso è costituito da innumerevoli “deviazioni”, da svolte e cambi di rotta che sono necessari ed indispensabili alla persona per una completa ed uniforme costruzione del proprio essere. In ambito professionale, queste deviazioni hanno poi spesso a che fare con la vasta sfera della conflittualità in ambito relazionale del team di lavoro; tale conflittualità conduce solitamente a situazioni di stress, svogliatezza o addirittura a sentimenti di inadeguatezza tali da rallentare o perfino interrompere (di fatto bloccandola) la crescita all’interno del proprio contesto lavorativo.

Sarebbe invece auspicabile una vera e propria valorizzazione del “sentiero” dei lavoratori, praticando, per quanto possibile, una integrazione di mansioni, benefits morali o scambio dei ruoli al fine di non incappare in situazioni di scarso rendimento addebitabile a condizioni di routine che, a lungo andare, danneggerebbero sia l’azienda che il benessere della persona stessa.

 
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.

Anche “consapevolezza” è una parola molto bella. La considero il naturale prosieguo del “sentiero” di cui parlavamo prima. Abbiamo detto che durante il percorso di autorealizzazione del sé, sono frequenti i cosiddetti cambi di rotta. Ebbene, molto spesso, è proprio in quei momenti che la persona si trova ad interrogarsi sul proprio vissuto, sulle proprie scelte e sulle decisioni che l’hanno condotta a quel punto di svolta. In parole povere, si rende consapevole di quello che è, sulla base di ciò che sino a quel momento ha fatto. Quando si è dinnanzi ad un bivio, ci si interroga, ci si giudica. Il punto di svolta è più chiaro però proprio quando la persona riesce ad “allontanarsi” dal proprio problema contingente.

Ricordo con piacere a questo proposito come, durante una breve sessione di coaching, la persona che avevo di fronte, riuscì a ridimensionare il suo blocco mentale, immaginandosi davanti ad un grosso muro (che rappresentava lo stato di stallo in cui si trovava) che, diventava sempre più piccolo man mano che lei si allontanava da esso a bordo di una bellissima mongolfiera colorata. Quando si trovò emotivamente distante dal problema che la tediava, questa persona, riuscì ad acquisire quella consapevolezza che le occorreva per considerare se stessa anche sulla base di ciò che sapeva essere e sapeva fare. In questo modo le fu più chiaro il nuovo percorso da intraprendere per lo sviluppo del suo “ben-essere” e per l’accrescimento delle sue competenze.

In ambito lavorativo, l’utilizzo delle tecniche di coaching oppure lo sviluppo della cultura della mindfulness, penso che apporterebbe numerosi vantaggi circa il corretto sviluppo delle competenze individuali e di gruppo, ma sono consapevole che forse, al momento, si è ancora un po’ troppo lontani dalla realizzazione concreta di tutto questo.

 
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.

“Alleanza” è un termine a mio avviso meraviglioso. Rimanda a significati di unione, intesa, solidarietà, cooperazione, coalizione… Tutte le caratteristiche cioè, che dovremmo sviluppare nella nostra vita personale e lavorativa. Anche in questo caso, penso che una persona che si trovi in una impasse emotiva o nel pieno di un blocco o ancora in situazioni di stress, non riesca a vivere con entusiasmo e propositività la propria vita personale, né tantomeno quella aziendale. Per essere alleati, bisogna saper stare dalla stessa parte, ma soprattutto bisogna volerlo fare ed essere in grado di accettare con creatività, intelligenza emotiva ed empatia le piccole e grandi sfide che ci si propongono davanti di giorno in giorno.

Solo così, uniti e solidali, si produrrà una crescita e un benessere che saranno certamente utili per proseguire il fantastico viaggio della vita, che mi piace ricordare… comincia sempre con un solo, semplice e piccolo passo, come ci ricorda una celeberrima citazione di Lao Tzu, uno dei più importanti filosofi cinesi del VI secolo a.C.


 

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