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Haidi Segrada

Categories: AIF,Interviste

  


HAIDI SEGRADA


E’ Esperta in glottodidattica infantile e formatrice. Direttrice di Scuola dell’Infanzia,
Coordinatrice e Counselor pedagogico.

Formatore Docente certificata AIF (Associazione Italiana Formatori) e membro del consiglio
direttivo AIF Lombardia. È ideatrice del Marchio “A.C.A” – Metodo educativo – pedagogico e
didattico per bambini dai 2 anni in poi.

E’ Presidente dell’Associazione “ACA – educazione in rete”.

Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
 
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.

La parola sentiero evoca, immediatamente, un percorso, un tragitto, quindi una meta. Penso ai sentieri di montagna, rocciosi ma che poi ti portano a raggiungere la vetta e a godere del panorama. Spesso, nei percorsi di formazione, paragono il formatore all’accompagnatore che conduce chi desidera formarsi alla vetta…

Una specie di “personal trainer”. Senza dimenticare che l’importante non è la meta ma il viaggio, quindi il sentiero che ci conduce alla vetta. È fondamentale curare i progetti di formazione: studiarli bene, capire a chi rivolgiamo e cercare di fare della formazione un progetto di personalizzazione formativa, questo richiama anche un’altra importante parola: qualità.

Si pensa alla qualità sempre e solo all’eccellenza ma io credo che la qualità sia data dall’impegno e da ciò che si apprende lungo il cammino, lungo il sentiero.

 
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.

Il termine consapevolezza è fondamentale. Così come lo è la parola coerenza. Dico spesso che noi diamo quello che siamo. Le competenze sono necessarie e ciascuno di noi, formatore o non è chiamato a migliorarle ed integrarle. L’esperienza genera competenza e la competenza affina e migliora la nostra consapevolezza rendendoci chiaro quello che stiamo facendo e trasmettendo ora.

Credo che mai come in questo periodo storico essere consapevoli sia assolutamente necessario.

Penso che non sia importante fare molto, accumulare e proporre mille progetti, penso sia importante essere consapevoli che quello che fa la differenza è la modalità con cui trasmettiamo il sapere e la consapevolezza con cui lo facciamo.

 
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.

Quando sento la parola “alleanza” la associo sempre (forse per deformazione) all’alleanza educativa.

Creare alleanze, coltivare le relazioni, formare una rete. Credo che questo sia fondamentale nella formazione e nella vita quotidiana, oggi più che mai non dobbiamo dimenticare che la cosa più importante nella vita sono proprio le alleanze e le relazioni intrise di confronto, di ascolto e di comunicazione.


 

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