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Maria Cristina Bombelli

Categories: AIF,Interviste

  

MARIA CRISTINA BOMBELLI

Wise Growth

Che vantaggi può offrire la Gamification a livello esperienziale?

Il tema dell’apprendimento e degli strumenti che possano facilitarlo è sempre centrale nel nostro mestiere. Spesso ci si arena su metodologie consolidate, anche efficaci, tralasciando il nuovo e, soprattutto, le richieste che provengono da alcuni segmenti di utenza, in particolare i giovani.

Oggi il gaming è imprescindibile per le nuove leve che si affacciano nel mondo del lavoro. Cresciuti digitali hanno trascorso molto del loro tempo tra giochi e internet, e questo li rende attenti a sperimentazioni particolari. Nella nostra ricerca sulle generazioni (Generazioni in azienda – Guerini) questo appare con evidenza: having fun e apprendimento sono due temi strettamente legati. Starà a noi, magari con il loro supporto, trovare i giusti equilibri tra le diverse metodologie, senza per questo diventare meno “seri” nelle proposte di contenuto.

 

Quali strategie un’azienda oggi può adottare per il Well-Being della persona?

Il primo passo per il benessere è lavorare in modo il più possibile sereno: no – se non in casi eccezionali – a orari troppo prolungati, no a un clima di aggressività e di quasi persecuzione (purtroppo ne abbiamo visti molti), no a obbiettivi che richiedono molto più della giornata lavorativa per essere raggiungi.

Importante anche coinvolgere le persone verso una visione, che possa intercettare i valori di ciascuno, che faccia sentire parte di un progetto più ampio e di significato.
Gli altri aspetti che oggi vengono inscritti nelle strategie di benessere (servizi, supporti nei momenti critici della vita, spunti di riflessione per cambiare in meglio) sono tutti progetti molto importanti, ma senza la base di un clima lavorativo sereno e inclusivo, rischiano di non raggiungere i risultati attesi.

 

Quali competenze saranno richieste dalle aziende nel futuro mercato del lavoro?

A mio parere le competenze centrali richieste non sono cambiate. Certo il digitale è importante, certo i vari numeri punto zero sono imprescindibili, ma osservando le organizzazioni si comprende come gli ostacoli più grossi al raggiungimento dei risultati siano ancora la capacità di lavorare insieme, di non giudicare rapidamente, di ragionare, di gestire le emozioni e così via. E’ ancora la collaborazione il tema centrale, portata avanti da persone che utilizzano e utilizzeranno strumenti sempre più sofisticati, ma che sono ancora loro gli snodi nei processi.

Poi se i robot davvero sostituiranno tutti o quasi, allora forse potremmo dire che la collaborazione non sarà più importate, ma per ora e ancora per lungo tempo, sono le persone che comunicano, collaborano, gestiscono.


 

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