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Michele Curatella

Categories: AIF,Interviste

  


MICHELE CURATELLA


Dirigente aziendale e direttore commerciale per grandi aziende italiane. Da oltre 15 anni come libero professionista, mi dedico alla formazione, dapprima nel campo tecnico commerciale e poi nelle vesti di formatore “emozionale”. Mi occupo di project, performance management, consulenza, formazione commerciale e tecnica sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Collaboro attivamente con diversi enti di formazione sul territorio nazionale. Faccio anche parte del comitato tecnico scientifico di ASSODIMI (associazione italiana di categoria dei distributori e noleggiatori macchine edili) e di A.D.L.I. ASSO.SAFE (fondazione e associazione sulla sicurezza nel lavoro). Sono consigliere del Direttivo Nazionale di A.I.F. (Associazione Italiana Formatori) e sono docente certificato e accreditato da diversi ENTI BILATERALI NAZIONALI.

Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
 
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.

Credo che ognuno di noi abbia un proprio sentiero che cerca di seguire durante tutta la vita. E ogni sentiero è unico per chi lo percorre.
Più che a un sentiero a me piace però pensare a una traiettoria di navigazione. Quella che i marinai seguono in mare aperto quando tracciano una rotta e che correggono quando gli strumenti di bordo segnalano un errore, per poter così raggiungere il porto di attracco.

Non si sa mai cosa il mare – ovvero la vita – riserva. Ma gli strumenti che utilizziamo possono migliorare il viaggio, renderlo più veloce, sicuro e di successo. E nella vita aiutarci a raggiungere l’obiettivo o il risultato che si siamo prefissati.

 
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.

Gli strumenti che utilizziamo devono essere sì efficaci ma anche tenere sempre conto del fattore umano. Ognuno di noi ha un proprio valore dettato dalla cultura, dalle competenze, dalle esperienze vissute e dalla creatività, che rappresentano il capitale umano. Senza dimenticare mai che le persone vivono anche di
sentimenti ed emozioni.

Esserne consapevoli è una delle qualità principali di noi formatori. Che dobbiamo essere presenti e conoscere noi stessi per comprendere e coinvolgere gli altri nelle scelte da intraprendere.

 
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.

Durante i miei seminari racconto la storia dell’esploratore Ernest Shackelton che non riuscì a scoprire nuove terre ma divenne un eroe per aver raggiunto l’obiettivo di portare in salvo tutto l’equipaggio della nave Endurance naufragata durante una spedizione in Antartide.

Una traversata straordinaria, raccontata da libri e foto d’epoca che mettono in luce la grande capacità di Shackleton di sostenere e guidare i suoi uomini.
La salvezza di tutti, che rimasero intrappolati per oltre due anni nel luogo più inospitale della Terra, fu dovuta alla forza di resistere e al coraggio collettivi. Una storia che noi formatori utilizziamo per trasmettere il significato di alleanza, collaborazione e leadership. Valori determinanti in un mondo del lavoro dove il cambiamento personale e sociale è sempre più veloce.


 

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