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Monica Dongili

Categories: AIF,Interviste

MONICA DONGILI

Dongili_Monica
Professional Coach (ACC), Cultural Change Manager, Team Coach.

L’innovazione tecnologica sta trasformando le relazioni umane, e il cambiamento è stato percepito anche all’interno delle organizzazioni e delle aziende con cui collaboriamo. La formazione deve innovare metodi, strumenti e spazi al fine di valorizzare la persona in un contesto sempre più digitalizzato. Quali sono i principali cambiamenti da realizzare? Il cambiamento porta con sé elementi positivi? e quali?
Personalmente sento che il principale cambiamento nelle organizzazioni e nelle aziende da realizzare oggi è nella “Digital Trasformation” sia dal punto di vista culturale che strategico-operativo definendo il proprio punto di equilibrio tra il digital e il non-digital. Il livello di consapevolezza e di investimento nelle tecnologie digitali deve essere aumentato soprattutto in Italia e questo può creare nuove opportunità nelle aziende di tutti i settori e di tutte le dimensioni in termini di:
1-miglioramento dei processi aziendali
2-digitalizzazione dei prodotti/servizi
3-definizione di nuovi modelli di business
4-sviluppo delle competenze digitali manageriali
5-aumento dei risultati e delle performance aziendali
Una ricerca del 2015 di SDA Bocconi su 300 aziende ha evidenziato quanto sia utile e importante indirizzarsi verso un nuovo modello di e-leadership aumentando le competenze digitali manageriali per rafforzare e velocizzare la comunicazione, le relazioni e il decision making sull’innovazione tecnologica. La formazione deve assolutamente tenere in considerazione di questo aspetto e integrare le soft skills alle competenze hard digitali in maniera equilibrata per supportare l‘evoluzione manageriale.

 

I sistemi di intelligenza artificiale sono in grado di imparare prospettando nuove forme di vita, cioè entità sensienti di cui non possiamo prevedere, né tanto meno guidare, lo sviluppo. Come questo processo di rapido sviluppo tecnologico, che riguarda la produzione dell’intelligenza collettiva si può legare a etica e valorizzazione della cultura nei processi organizzativi aziendali? In che modo la formazione può supportare la persona affinché possa contribuire all’innovazione senza subirla passivamente?
Ogni azienda e ogni imprenditore deve realizzare il proprio modello di Cultura d’Impresa, un modello che sia unico ed irripetibile e che vada ad identificare in modo chiaro ed efficace la propria storia, i propri valori, la capacità tecnologica (anche digitale) e strutturale credendo nelle persone e nel loro benessere affinché le persone e l’impresa sopravvivano e/siano resilienti rispetto la dinamicità del sistema economico-sociale di oggi. Un modello di Cultura d’Impresa è costruito dall’insieme dei valori e dei processi che motivano e regolano i comportamenti delle persone che vivono un’organizzazione, nel suo interno creando etica e un forte senso di appartenenza e all’esterno creando un prezioso flusso di relazione con i vari stakeholders (clienti, fornitori, azionisti, partner, territorio e istituzioni).
La Cultura d’Impresa oggi rappresenta 
il valore reale dell’impresa e la formazione può supportare la persona a comprendere tale valore nella gestione dei rapporti umani, nell’innovazione, nel miglioramento continuo, nell’ identificazione di nuove soluzioni e nel costruire nuovi scenari futuri.

 

Ieri hai detto domani. Oggi i giovani sono il futuro della nostra società, la crisi e la scarsità di investimenti rischiano di contrapporre la dimensione personale della realizzazione del sé a quella della competitività delle imprese e dei territori. In che maniera la formazione potrà far conciliare questi due estremi enfatizzando i valori strategici dell’impresa con la valorizzazione della persona nella sua essenza? In che modo la formazione può costruire una situazione ideale in azienda generando entusiasmo e partecipazione?
La formazione può conciliare questi due estremi sostenendo un modello di Cultura d’impresa con tre passi fondamentali: 1- Costruire insieme valori e progetti (trasparenza e condivisione tramite una leadership emotivamente intelligente che tenga in considerazione della gestione delle emozioni e del benessere comune, 2-Sviluppare il talento delle persone e dei giovani (aumentando il senso di responsabilità e potenziando la managerialità attraverso gli strumenti del Coaching), 3-avere una storia e saperla raccontare (unicità di contenuti e potere nella narrazione attraverso un modello di comunicazione efficace e sempre più “digitale”, a sostegno della propria cultura e del “Made in Italy” generando entusiasmo e partecipazione tra il passato, il presente e il futuro generazionale).
Una figura chiave nelle organizzazioni è Il Manager Coach perchè porta verso un’eccellente gestione delle relazioni e delle prestazioni dei Team valorizzando il capitale umano nella sua essenza, sostenendo la Cultura e i valori strategici d’Impresa con un bagaglio di strumenti opportuno e con forte orientamento ai risultati a sostegno della competitività. Concludendo, vedo una grande opportunità per la formazione nello sviluppo delle competenze manageriali con l’approccio del coaching e la trasformazione digitale a sostegno delle imprese e delle aziende, degli imprenditori e dei manager per costruire la loro sostenibiità futura.


 

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