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Rocco Di Dio

Categories: AIF,Interviste

di dio150   

ROCCO DI DIO

Responsabile Ufficio gare, appalti, organi sociali e risorse umane
Azienda Casa Emilia Romagna della Provincia di Bologna (ACER)

Lo scenario economico e sociale è in continua e rapida evoluzione: la trasformazione digitale ha abbracciato quasi tutti i settori ed è protagonista nei principali mercati. Oggi tuttavia la crescita delle complessità e il timore nei confronti della tecnologia, sempre più pervasiva, sembrano ostacolare il percorso che porta al sviluppo della persona, in un contesto di interazione con le organizzazioni. Il fattore umano è riconosciuto come la soft-skill principale per il moto dell’evoluzione della nostra specie, ma ci sono ancora perplessità sulla direzione che deve prendere per portare a una nuova, vera innovazione. Come può la formazione incrementare l’impatto del fattore umano per infondere alle persone e alle organizzazioni il coraggio di affrontare nuove sfide in un contesto così dinamico?

Ritengo non possa essere messo in discussione che la formazione ha un ruolo fondamentale, a patto che si colgano i cambiamenti paradigmatici in atto; non possiamo più affidarci ad una formazione basata principalmente sul miglioramento delle competenze tecniche. In un contesto così dinamico, anche le organizzazioni sono sollecitate a cambiare velocemente: i percorsi di formazione oltre ad essere sempre più personalizzati dovranno avere il giusto equilibrio tra formazione di tipo tecnico e di tipo generalista. Ciò permetterà alle persone di
avere gli strumenti per interpretare i cambiamenti. E’ molto importante anche il modo di proporre la formazione: un modo innovativo ha già in sé un messaggio intrinseco (peraltro oggi, senza grandi investimenti, si possono preparare percorsi adeguati e di prim’ordine).
Abbiamo delle possibilità sino pochi anni fa impensabili: un esempio su tutti è rappresentato dai MOOC (Massive Open Online Courses). Oggi comodamente da casa o dall’ufficio si può seguire un corso delle migliori università del pianeta su tematiche attualissime. Tutto ciò con
la pre-condizione di una grande attenzione alle relazioni interpersonali, che sono ingredienti fondamentali per una organizzazione illuminata basata sulle persone

 

Nel contesto globale contemporaneo la diffusione di informazioni avviene a una velocità incalzante sospinta dalla digitalizzazione. Per questo motivo il formatore deve sperimentare sempre più approcci sistemici e strumenti innovativi, anche associando differenti discipline. La formazione è sempre il luogo ideale dove generare apprendimenti in grado di produrre cambiamenti personali e professionali coerenti con le dinamiche di sviluppo dello scenario socio-economico e le esigenze competitive delle organizzazioni. Il formatore oggi è la figura che può educare all’uso consapevole della tecnologia, finalizzata al corretto sviluppo della persona. Quali sono i metodi e gli strumenti tecnologici a disposizione del formatore in grado di migliorare l’interazione tra scenario sociale e competitività economica? Quanto questi strumenti influenzano i processi di formazione?

Oggi la quantità di dati a disposizione combinati con le metodiche statistiche permettono di avere a disposizione una quantità di informazioni impensabile fino a pochi anni fa, siamo in condizione di avere sistemi informativi sempre più intelligenti. Esistono già esperienze di interazioni tra abitudini delle persone e strategie di business ed il formatore non può non tenerne conto. Oggi affrontare tematiche realizzando una storytelling, metodologia moderna di facile implementazione, è molto efficace. A mio giudizio la maggior parte di
tempo dovrà essere dedicata ad analizzare bene i messaggi che si vogliono trasmettere, diventa come non mai necessaria un’adeguata attenzione alla preparazione degli argomenti che si vogliono trattare, questo ingrediente assieme alla creatività portano ad eccellenti
risultati.

 

La maggior parte delle scoperte, dalle grandi innovazioni scientifiche agli step esperienziali della crescita di ognuno di noi, avvengono attraverso il continuo imbattersi in errori e ostacoli. La possibilità di sbagliare, se circoscritta a un contesto adeguato, è il motore del miglioramento personale. Ad esempio Cristoforo Colombo, imbarcandosi con le 3 caravelle nel 1492, ha colto l’episodio di serendipità più influente nella storia moderna: mirando a raggiungere le Indie, scoprì l’America. Nella serendipità, ovvero la possibilità di imbattersi in felici scoperte per puro caso, è determinante l’influenza della specifica realtà in cui si opera. Il compito del formatore è operare attraverso la centralità della persona, legando tramite l’apprendimento il contesto dello scenario socio-economico allo sviluppo umano. Attraverso quali pratiche il formatore può trasmettere alla persona i mezzi necessari per la crescita dell’individuo nella realtà locale?

In un contesto come quello odierno occorre sforzarsi per portare le persone a svelare le caratteristiche essenziali ed autentiche; ritengo sia questa la base che permette alle persone di creare grande valore, di ragionare oltre gli schemi, di guardare oltre. Credo che la missione del formatore debba essere quella di aiutare le persone a dissotterrare i propri talenti.
Dopodiché le persone stesse condurranno la propria comunità verso scenari impensabili.


 

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