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Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.
Sentiero è una bellissima parola. Mi ricorda la montagna. Sentiero è un percorso, spesso già tracciato (da altri), che noi decidiamo di percorrere perché abbiamo una meta da raggiungere, come quando si va in montagna. Posso decidere di farlo da solo attrezzandomi bene, sapendo che può piovere da un momento all’altro e quindi dandomi anche tutta una serie di mezzi di protezione, visto che la montagna è imprevedibile. Inoltre il sentiero è sempre una nuova esperienza che la persona può fare.
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.
È chiaro che il sentiero normalmente non è unico, si può dividere e siamo noi che attraverso un’azione di consapevolezza, decidiamo dove andare.
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.
Si può andare da soli consci del fatto che se abbiamo dei problemi dobbiamo risolverli da noi, ma possiamo andare anche in compagnia e nell’alleanza il rischio è diminuito, viene distribuito. Anche le capacità di risolvere i problemi, nel momento in cui ci sono situazioni critiche, ha una possibilità di risoluzione piuttosto consistente. Sono dei concetti molto belli: il sentiero ti porta, però sei tu che devi intraprenderlo e andare avanti, sei tu che decidi cosa fare e sei tu che decidi di farlo da solo o di farlo insieme agli altri. Al centro c’è sempre la persona che decide di fare un percorso da solo o insieme agli altri, attraverso le esperienze passate.
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.