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Anna Iacono

Categories: AIF,Interviste

ANNA IACONO

 
 
Formatrice Universitaria, risorse umane area HR

Lo scenario economico e sociale è in continua e rapida evoluzione: la trasformazione digitale ha abbracciato quasi tutti i settori ed è protagonista nei principali mercati. Oggi tuttavia la crescita delle complessità e il timore nei confronti della tecnologia, sempre più pervasiva, sembrano ostacolare il percorso che porta al sviluppo della persona, in un contesto di interazione con le organizzazioni. Il fattore umano è riconosciuto come la soft-skill principale per il moto dell’evoluzione della nostra specie, ma ci sono ancora perplessità sulla direzione che deve prendere per portare a una nuova, vera innovazione. Come può la formazione incrementare l’impatto del fattore umano per infondere alle persone e alle organizzazioni il coraggio di affrontare nuove sfide in un contesto così dinamico?

La formazione, a mio avviso, non deve smarrire la sua mission primaria ovvero far sì che le persone rimangano al passo con i tempi e siano in linea con le richieste del mercato. In questo modo, si tende a preservare il capitale umano, sviluppandolo, e non si rende necessario il richiamo all’intelligenza artificiale. Da ricordare, altresì, che NULLA può creare relazione, comunicazione, empatia, senso critico, intelligenza emotiva e manageriale. Tutte soft skill che appartengono esclusivamente alla PERSONA.
Tengo, pertanto, a ricordare che la tecnologia, in tutte le sue forme, deve rappresentare un supporto all’espletamento di prassi che hanno al centro la PERSONA, considerato che le aziende sono composte da persone e progrediscono oppure retrocedono “grazie” ad esse.

 

Nel contesto globale contemporaneo la diffusione di informazioni avviene a una velocità incalzante sospinta dalla digitalizzazione. Per questo motivo il formatore deve sperimentare sempre più approcci sistemici e strumenti innovativi, anche associando differenti discipline. La formazione è sempre il luogo ideale dove generare apprendimenti in grado di produrre cambiamenti personali e professionali coerenti con le dinamiche di sviluppo dello scenario socio-economico e le esigenze competitive delle organizzazioni. Il formatore oggi è la figura che può educare all’uso consapevole della tecnologia, finalizzata al corretto sviluppo della persona. Quali sono i metodi e gli strumenti tecnologici a disposizione del formatore in grado di migliorare l’interazione tra scenario sociale e competitività economica? Quanto questi strumenti influenzano i processi di formazione?

Tanto lo scenario economico quanto la competitività sono mondiali ragion per cui è molto utile avvalersi di strumenti e piattaforme che consentano la comunicazione tra persone coinvolte in un medesimo progetto ma dislocate su territori nazionali ed internazionali.
A titolo d’esempio mi sovviene Skype for business, hang out.
Da non dimenticare che ciascuno, a quando suddetto, può associare anche sessioni di auto formazione, avvalendosi delle piattaforme MOOC ( Massive Open Online Course). Molto utili e fruibili, a mio avviso, essendo gratuite, aperte a tutti, online pertanto accessibili da qualsiasi dispositivo, materiali sempre disponibili.

 

La maggior parte delle scoperte, dalle grandi innovazioni scientifiche agli step esperienziali della crescita di ognuno di noi, avvengono attraverso il continuo imbattersi in errori e ostacoli. La possibilità di sbagliare, se circoscritta a un contesto adeguato, è il motore del miglioramento personale. Ad esempio Cristoforo Colombo, imbarcandosi con le 3 caravelle nel 1492, ha colto l’episodio di serendipità più influente nella storia moderna: mirando a raggiungere le Indie, scoprì l’America. Nella serendipità, ovvero la possibilità di imbattersi in felici scoperte per puro caso, è determinante l’influenza della specifica realtà in cui si opera. Il compito del formatore è operare attraverso la centralità della persona, legando tramite l’apprendimento il contesto dello scenario socio-economico allo sviluppo umano.Attraverso quali pratiche il formatore può trasmettere alla persona i mezzi necessari per la crescita dell’individuo nella realtà locale?

Tramite il bilancio delle competenze e potenziale, mettendo in moto azioni che ne consentano la sperimentazione e l’espressione.
Creare contesti formativi e lavorativi in linea con le qualità personali e professionali è fondamentale al fine di far emergere la persona, le sue reali attitudini e, conseguentemente, porla nella funzione aziendale maggiormente in linea con la sua natura.
Cambiare significa agire e l’azione può condurre a degli sbagli che, però, non sempre sono fini a se stessi, anzi. A riguardo, mi sovviene una frase di MICHAEL JORDAN che, di seguito, riporto: “ Nella mia vita ho fallito più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ed è per questo che, alla fine, ho vinto tutto.”


 

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