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Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.
La parola sentiero, usata sia in senso stretto sia metaforico, mi procura forti emozioni positive. Il sentiero si percorre a tappe, bisogna dosare bene le forze per poterlo affrontare con serenità. Se immaginiamo il sentiero da percorrere nella vita e nel lavoro, questo prevede delle salite.
Come quando si sale in montagna per una lunga escursione, un buon approccio è quello di dedicare una parte alla preparazione del percorso, agli eventuali ostacoli da aggirare, alle soste da fare per rigenerarsi per evitare di rinunciare per stanchezza.
Allo stesso tempo, bisogna lasciare spazio anche alla scoperta, alla curiosità, all’esplorazione: a ciò che non è stato preventivato. Senza mai dimenticare la sensazione positiva e i motivi che ci hanno spinto ad intraprendere il viaggio.
Un reparto HR ed Executive potrebbero godere di questa prospettiva.
La metodologia Natura di Manager® intende proprio facilitare l’espressione della propria managerialità naturalmente, in maniera autentica ed efficace, facilitando un allineamento maggiore tra i propri valori-guida, il proprio ruolo e le proprie interazioni.
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.
La consapevolezza è conoscere ogni giorno di più quello che accade dentro di noi ed intorno a noi. Potremmo dire che è la competenza che influenza tutte le altre competenze.
Ricollegandomi al sentiero, la consapevolezza del qui ed ora è fondamentale: abbiamo detto di percorrere il sentiero per raggiungere determinate tappe. Ma se siamo proiettati unicamente nel futuro, perdendoci il presente, paradossalmente rischiamo di allontanarci dalla meta.
L’itinerario intrapreso quindi dovrebbe portarci ad avere sempre maggiore consapevolezza del qui ed ora. Per facilitare questa pienezza del presente con Itinerari di Coaching® utilizziamo la potenza del paesaggio naturale e la bellezza dei territori, sui quali ci soffermiamo senza sganciarci dal focus principale, anzi facilitandolo.
Insieme a strumenti di self-management evoluti, l’imprenditore, il professionista e il manager arrivano a fine sessione con una creatività ed un piano d’azione rinnovati.
Scrive Reinhold Messner: “La mia forza non deriva dalle prestazioni del passato, ma dalle idee per il futuro”.
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.
L’osservazione della natura e le teorie sui sistemi ci insegnano che l’alleanza è fondamentale per la sopravvivenza e l’evoluzione.
Le specie che sopravvivono non sono le più forti, ma quelle che cooperano maggiormente per adattarsi ai cambiamenti.
Questa conoscenza può esserci d’aiuto quando ci troviamo a gestire le relazioni con e tra i collaboratori, con i diversi reparti dell’azienda e i rispettivi responsabili, con i fornitori, con i clienti e con i più diversi interlocutori.
Per sviluppare alleanza verso gli altri bisogna, prima di ogni altro passo, sviluppare una forte alleanza con noi stessi. Per questo, nella formazione, l’approccio individuale e personalizzato risulta un ottimo strumento: sia per riscoprire le proprie qualità, sia per metterle in opera.
Una volta ristabilita l’alleanza con noi stessi, siamo pronti all’alleanza con gli altri.
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.
Le specie che sopravvivono non sono le più forti, ma quelle che cooperano maggiormente per adattarsi ai cambiamenti.
Questa conoscenza può esserci d’aiuto quando ci troviamo a gestire le relazioni con e tra i collaboratori, con i diversi reparti dell’azienda e i rispettivi responsabili, con i fornitori, con i clienti e con i più diversi interlocutori.
Una volta ristabilita l’alleanza con noi stessi, siamo pronti all’alleanza con gli altri.