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Antonio Specchia

Categories: AIF,Interviste

ANTONIO SPECCHIA

SPECCHIA ANTONIO AIF
Business Enhancement Advisor

L’innovazione tecnologica sta trasformando le relazioni umane, e il cambiamento è stato percepito anche all’interno delle organizzazioni e delle aziende con cui collaboriamo. La formazione deve innovare metodi, strumenti e spazi al fine di valorizzare la persona in un contesto sempre più digitalizzato. Quali sono i principali cambiamenti da realizzare? Il cambiamento porta con sé elementi positivi? e quali?
C’è in atto un cambiamento molto importante e dagli effetti ancora non chiari nella società civile, da una parte le competenze delle risorse umane migliori, quelle più preparate diventano sempre più specializzate e profonde, e sempre più rare; dall’altro la loro acquisizione dipende sempre di più da processi privati della persona. Nella mia esperienza di consulente mi trovo a dialogare molto spesso con persone che non hanno avuto la possibilità di costruire un adeguato livello di competenze e che per qualche motivo ricoprono ruoli delicati nelle organizzazioni. Il rischio che da più parti viene individuato è di una divaricazione tra i bravissimi e i mediocri. Per questo motivo le organizzazioni hanno bisogno di coltivare una propria cultura e valori chiari e condivisi che permettano di affrontare il cambiamento dovuto all’innovazione tecnologica indispensabile per aumentare la produttività. La buona notizia è che le persone accolgono con piacere gli interventi di sostegno e di formazione che le aziende progettano e che le migliori aziende continuano a investire in formazione del capitale umano.

 

I sistemi di intelligenza artificiale sono in grado di imparare prospettando nuove forme di vita, cioè entità sensienti di cui non possiamo prevedere, né tanto meno guidare, lo sviluppo. Come questo processo di rapido sviluppo tecnologico, che riguarda la produzione dell’intelligenza collettiva si può legare a etica e valorizzazione della cultura nei processi organizzativi aziendali? In che modo la formazione può supportare la persona affinché possa contribuire all’innovazione senza subirla passivamente?
L’innovazione tecnologica può comportare un importante sforzo di adattamento continuo delle persone che devono continuare a produrre risultati affidabili anche mentre cambiano metodi e strumenti. Spesso le persone restano indietro perché non trovano il tempo di accogliere il cambiamento non vedendone benefici nell’immediato. La produzione di un’intelligenza collettiva, di una meta intelligenza richiede uno sforzo di immaginazione notevole per cogliere i benefici di miglioramento della produttività sul medio periodo, soltanto se le persone colgono nel processo di innovazione indicazioni chiare di una costruzione condivisibile, e quindi etica, di una cultura comune che favorisce la costruzione di un ambiente organizzativo adatto ad elevati livelli di maturità sociale saranno davvero totalmente coinvolte nel progetto.

 

Ieri hai detto domani. Oggi i giovani sono il futuro della nostra società, la crisi e la scarsità di investimenti rischiano di contrapporre la dimensione personale della realizzazione del sé a quella della competitività delle imprese e dei territori. In che maniera la formazione potrà far conciliare questi due estremi enfatizzando i valori strategici dell’impresa con la valorizzazione della persona nella sua essenza? In che modo la formazione può costruire una situazione ideale in azienda generando entusiasmo e partecipazione?
La formazione può lavorare su molti livelli, quello che io vedo ancora come un livello con elevatissime potenzialità è quello della “padronanza personale”, possiamo avere un capitale umano brillante solo se troviamo i mezzi per facilitarne lo sviluppo personale. La “formazione” è, di fatto, parte della Compensation un vecchio adagio recita così: “Vi sono posti di lavoro che ti pagano per quello che sai fare e organizzazioni che ti pagano per imparare.” Ecco, le organizzazioni che apprendono retribuiscono il capitale umano mettendolo in condizioni di imparare continuamente. Se in una società liquida la competenza solida ha sempre meno valore, ciò che assume valore è la capacità di rispondere, imparando, nel modo adeguato ai continui cambiamento del contesto e delle condizioni di erogazione della prestazione. Possiamo sopravvivere solo continuando ad imparare e facendolo sempre più in fretta. Il contributo che i progetti formativi danno alla gestione del business è di importanza strategica. Organizzazioni Teal come Buurtzorg sono divenute organismi automodellanti e dotati di una managerialità condivisa, qualcosa che 20 o anche 10 anni fa potevamo solo sognare. Lo fanno attraverso la capacità di imparare divenuta cultura organizzativa.


 

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