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Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.
Nella mia esperienza sia professionale che personale trovo molto utile la costruzione di “strutture” che permettano di affrontare nuovi scenari per non essere presi alla sprovvista. Con questo non intendo dei piani di azione da seguire rigidamente, quanto piuttosto dei milestone che indichino la direzione, il sentiero appunto, da percorrere.
Ai giovani trasmetterei il concetto di flessibilità: il sentiero va percorso con impegno, ma il cambiamento di direzione è il benvenuto quando richiesto dalle nuove situazioni, opportunità, ostacoli, etc.
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.
La consapevolezza aiuta a trovare il sentiero da percorrere migliore, e nonostante ciò la consapevolezza si matura con l’esperienza. Per questo imparare ad ascoltarsi è un concetto cardine, per conoscersi e comprendere quali scelte sono migliori per noi, quali ci daranno maggiore soddisfazione, quali invece saranno un dovere, un legaccio.
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.
L’alleanza è un moltiplicatore di energia ed i risultati ottenuti in cooperazione tendono ad essere più veloci, creativi, potenti di quelli raggiunti da soli – ed anche più divertenti. I percorsi di formazione sono delle palestre di esperienza, dove rendere apprezzabile questo concetto per chi ancora non ne è convinto e per chi lo ha già sperimentato, ma vuole confrontarsi in un ambiente stimolante.
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.