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Chiara Guglielminotti

Categories: AIF,Interviste

  


CHIARA GUGLIELMINOTTI


Consigliere delegazione AIF Piemonte e Valle D’Aosta

Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
 
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.

The path is clear though no eyes can see the course laid down long before. (Genesis)

Negli anni ’70, le parole di Peter&Phil potevano applicarsi benissimo anche alle aziende. Il sentiero era davvero chiaro e tracciato da tempo, e se in un certo periodo si raggiungevano i risultati prestabiliti, la progressione di carriera era definita, con un percorso che alternava esperienze diverse per ampliare la vision, passando da attività specialistiche a ruoli sempre più gestionali.

Oggi la realtà è molto diversa e lo sviluppo professionale ha perso linearità e certezze, lasciando però molto più spazio a fantasia e innovazione. I continui cambiamenti di scenario e di prospettive hanno reso impraticabili i vecchi piani meritocratici pluriennali, lasciando campo aperto a sistemi di arricchimento professionale in cui i professionisti HR evolvono da metodologi dello sviluppo a talent scout di opportunità, per aiutare le persone a individuare il talento specifico che diventerà l’atout decisivo della crescita.

Su questo fronte, sarà interessante vedere l’evoluzione della formazione: nella mia esperienza, vedo la diffusione di forme di autoapprendimento continuo, che diventano poi oggetto di rielaborazione in aule-workshop dedicate allo scambio di best practices da portare a sistema, o nelle sessioni di coaching individuale, incentrate sul miglioramento delle soft skills necessarie a far vivere le nuove competenze e a interpretare i change futuri. Nuovi sentieri per tutti, dunque, nuove prospettive interessanti anche per noi della formazione.

 
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.

I will not allow this alliance to be broken. The fate of this world does not fall upon the shoulders of one (J.R.Tolkien)

Chi ha lavorato in azienda conosce bene le regole del gioco: senza teamwork non si va da nessuna parte, ma la leadership assertiva si basa (anche) su una forte spinta individuale. L’importante è saper creare un’alleanza bilanciata di questi due elementi, entrambi necessari e complementari. In realtà, penso che oggi il conflitto maggiore nelle aziende – e di conseguenza la necessità di trovare il terreno di una solida e proficua alleanza – sia legato alla diversity generazionale. Prima ancora che alla gen Z, la tensione è già presente con i millenials, la fascia di lavoratori under 40, portatori di background, idee, stili di vita profondamente diversi rispetto alle generazioni precedenti, che l’attuale normativa previdenziale “obbliga” al lavoro ben oltre i 60 anni. Qui la formazione lascia spazio a progetti di cross mentoring, dove team misti per età lavorano insieme, incrociando i dati dell’esperienza con la visione del futuro; al formatore il ruolo di coordinare i diversi punti di vista e supportare la crescita del team, in un percorso che può davvero smontare pregiudizi e blocchi mentali e realizzare workplace più armoniosi e collaborativi.

 
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.

The field of consciousness is tiny, it accepts only one problem at a time. (A.Saint Exupèry)

In azienda il time management tende ad una rigorosa pianificazione di tutto il tempo disponibile, con un occhio all’orologio e l’altro all’obiettivo da raggiungere; il multitasking è sempre stato molto apprezzato e per molti anni uscire tardi la sera è stato sinonimo non di disorganizzazione ma di uno status lavorativo di livello particolarmente elevato. Oggi il concetto di mindfulness favorisce invece un uso più consapevole del tempo, focalizzando l’attenzione su una cosa alla volta; concentrandosi attentamente sull’hic et nunc, la maggiore consapevolezza di ciò che si dice (e di come lo si dice) sicuramente migliora sia le decisioni di business sia le relazioni interpersonali.


 

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