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Claudia Massa

Categories: AIF,Interviste

  

CLAUDIA MASSA

Consigliera nazionale AIF, Consulente aziendale per lo sviluppo delle persone e delle organizzazioni

Nuove competenze e change management

Adriano Olivetti sollecitava, non a torto e per diverse ragioni, di conoscere i fini del proprio lavoro. Tali fini sono collegati come allora ad una dimensione aziendale, e quindi di business, e ad una dimensione individuale collegata ed integrata con la prima che consenta il raggiungimento dei risultati previsti.

Camillo Olivetti ancor prima di Adriano vedeva nel modello della grande fabbrica, importato da oltre Oceano, un pericolo per l’uomo e le sue relazioni, che lo avrebbe trasformato da soggetto in oggetto, e collocato nell’ingranaggio produttivo al pari di un suo componente.

In uno scenario dove alla fabbrica tradizionale, spostata in paesi via via più convenienti, si affianca prepotentemente l’industria 4.0 dematerializzata, caratterizzata da saperi sempre più onnicomprensivi e fluidi e da confini ampi, non solo dal punto di vista geografico, dove collochiamo l’impresa, l’uomo ed il tema del Well Being?

Vedo una doppia sfida per le organizzazioni e per le persone nel creare un sistema virtuoso attraverso il quale entrambe traggono profitto non soltanto economico.
La mia esperienza di consulente in realtà molto eterogenee fra loro, mi porta ad affermare che c’è un tema di narrazione, di storytelling come diciamo oggi, nel quale la ricerca e la costruzione di senso si fanno sempre più impegnative in un contesto i cui scenari cambiano ed evolvono molto rapidamente. Il disorientamento a tutti i livelli dovuto a quanto detto, richiede, se pur con gradi diversi, lo sviluppo di competenze quali la capacità di leggere la realtà in modo ampio, di fare collegamenti che vadano ben oltre il proprio campo di conoscenza e di azione, e l’attivazione propositiva nel generare non nuove idee e nuove soluzioni in tempi sempre più ristretti.

Ma è solo questo? O si tratta di saper stimolare ed impiegare le risorse, le capacità e le conoscenze di tutti, nel co-disegnare e realizzare con sforzo sinergico un futuro nel quale le organizzazioni, la persona ed i territori ritrovano il loro senso e il loro Well Being dal punto di vista economico, sociale ed individuale. In tal senso ben vengano tutte gli strumenti che, anche in maniera gamificata, rendono più stimolante, piacevole ed efficace il processo di apprendimento di nuovi modi di pensare ed agire in azienda, che facilitino le relazioni tra persone, la cooperazione e la elaborazione di soluzioni.

Il Well Being prima che un mix di servizi più o meno appealing da offrire al singolo, riguarda la capacità delle organizzazioni di coinvolgere tutti i collaboratori facendoli sentire parte attiva della storia, della narrazione così come Adriano Olivetti insegna ancora oggi a molti imprenditori che hanno fatto tesoro della sua lezione, e dimostrano con i loro risultati che ancora funziona, riuscendo a coniugare i risultati aziendali con la realizzazione della persona.


 

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