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Armando Caroli

Categories: AIF,Interviste

ARMANDO CAROLI

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A.A.C. Consulting

L’innovazione tecnologica sta trasformando le relazioni umane, e il cambiamento è stato percepito anche all’interno delle organizzazioni e delle aziende con cui collaboriamo. La formazione deve innovare metodi, strumenti e spazi al fine di valorizzare la persona in un contesto sempre più digitalizzato. Quali sono i principali cambiamenti da realizzare? Il cambiamento porta con sé elementi positivi?
Ogni periodo della storia ha portato degli sviluppi di tecnologia che hanno profondamente modificato l’approccio delle imprese, e l’ultimo, veramente epocale, è Internet. Le distanze si sono azzerate e la Rete può veicolare qualsiasi dato o informazione, rendendo disponibili gli elementi in modo quasi interattivo per l’utilizzo previsto, fino ad arrivare all’interconnettività plurima, la condivisione di archivi di dati anche enormi e strutturati, i Big Data. Con questo scenario le organizzazioni sono state costrette obtorto collo ad evolvere, e a preparare adeguatamente le proprie risorse per mantenere una competitività che è diventata sempre più globale, avendo, però, alle spalle, quasi cinquant’anni di abitudine ad uno sviluppo “comodo” dell’economia localizzata sul territorio. Questo ha portato alla creazione accelerata di nuovi imprenditori e di manager più orientati alla crescita culturale ed ai processi, alla definizione di strategie ed al controllo nel percorso di raggiungimento dei risultati.
 
L’evoluzione ha anche costretto noi Certified Management Consultant a porci l’obiettivo di emancipare l’organizzazione dei clienti, con la creazione di strutture trasversali di supporto ai processi e ad articolare, tramite tecniche di psicologia cognitiva, vari elementi formativi fortemente orientati al trasferimento della conoscenza, per poi passare, in un circolo virtuoso, alla pratica con l’affiancamento ed alla ripetizione multipla per creare esperienza. In alcune imprese più strutturate tale attività è stata veicolata anche tramite Academy interne, fonti di vantaggio competitivo perché esclusive, mirate e riservate alle risorse dell’azienda promotrice.
La potenza elaborativa dei computer arriva fino a battere l’umano negli scacchi, ma anche nel ping pong, e in tutti quei compiti, anche produttivi e complessi, nei quali occorre analizzare una mole enorme di dati per ottenere sintesi e, magari suggerimenti per prendere decisioni. Ma il software è costruito e pilotato dall’uomo.
 
Con la nostra Business School e l’attività di consulenza, stiamo preparando esperti di sistemi informativi che siano in grado di consentire la raccolta, e quindi la parzializzazione e la rappresentazione a più dimensioni di dati corretti e tempestivi, quadri e dirigenti che formulino richieste di report con risultati e rappresentazioni ad alto contenuto informativo, dirigenti e imprenditori che sappiano comprendere ciò che i report evidenziano direttamente ed indirettamente per formulare strategie, controllare avanzamenti produttivi di progetto e prendere decisioni in modo adeguato.
 
Una delle sfide che ci poniamo a livello di Business School è quella di associare all’apprendimento di teorie e tecniche di gestione un profondo lavoro di analisi di sé, dei propri obiettivi, della relazione tra gli obiettivi personali e quelli dell’impresa e del contesto in cui è inserita. Siamo convinti che sia nuovi talenti che manager formati con queste basi, consapevoli di sé, siano non solo molto più motivati, fluidi ed abili nell’apprendimento di nuove competenze, ma anche più capaci di interagire in modo positivo, dotando le aziende in cui operano di potenti – e difficili da imitare – fattori potenziali di successo.


 

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