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Beatrice Lomaglio

Categories: AIF,Interviste

  

BEATRICE LOMAGLIO

Consigliere nazionale AIF, owner Broking & Consulting |formazione e comunicazione


Quali competenze saranno richieste dalle aziende nel futuro mercato del lavoro?

“O troveremo una strada o la costruiremo”. Questa frase, attribuita ad Annibale, è scritta su uno dei pannelli che arredano le pareti della mia azienda. L’abbiamo scelta con una votazione che ha coinvolto tutti collaboratori. E la trovo di grande attualità.

Annibale, come è noto, comandava l’esercito cartaginese e decise di attaccare i romani da nord, scendendo in Italia attraverso le Alpi. I suoi generali, però, sostenevano che ciò sarebbe stato impossibile, dato che non vi era una strada che consentisse il passaggio degli elefanti. Da qui la frase che ci è stata tramandata: se non c’è una strada già pronta in grado di portarmi dove voglio andare – disse Annibale – allora la costruiremo.
Lo scenario in cui agiamo è fluido, in veloce cambiamento. Trovare strade già pronte, in questo contesto, è estremamente difficile. Secondo uno studio del Word Economic Forum, il 65% dei bambini che vanno a scuola oggi, una volta diplomati o laureati, svolgeranno dei lavori che ancora non esistono. Interrogarsi su quali saranno le competenze richieste dalle aziende nel futuro, quindi, è un po’ come cercare di leggere la sfera di cristallo.

Sia per le persone che per le organizzazioni è necessario entrare in una modalità di apprendimento continuo, sviluppare capacità di pensiero critico e coltivare un’attitudine a reinventarsi, non avendo paura di lasciarsi alle spalle abilità e pratiche obsolete. Oggi nessuno può più permettersi di rimanere all’intero della propria zona di confort: andare oltre è un imperativo a cui non ci si può sottrarre. Ma andare oltre non è un gesto individuale, quanto piuttosto un moto collettivo. Di fronte alla complessità che ci troviamo a fronteggiare, solo il gruppo può trovare risposte soddisfacenti.

Il gruppo non è solo il team aziendale, ma anche il network che un’azienda è in grado di attivare e di coinvolgere, la collettività di cui fa parte. Per questo quando pensiamo alle competenze del futuro dobbiamo mettere in primo piano tutto ciò che ha a che fare con la capacità di creare connessioni, contaminazioni, sinergie. Per cambiare il nostro modo di guardare alle cose dobbiamo accettare di assumere altri punti di vista, sforzarci di comprendere linguaggi diversi dai nostri, abbracciare esperienze apparentemente lontane da ciò che ci può sembrare immediatamente utile o spendibile. Come diceva Steve Jobs, dobbiamo avere fiducia che un giorno – guardando indietro – ci sarà chiaro come unire i puntini.

Costruire la strada non è semplice. Occorre determinazione, resilienza, perseveranza. La chiave di volta alla base di tutto questo è la motivazione. Ci siamo confrontati fino allo sfinimento sulle mission aziendali. Ma la mission delle persone? Qual è?

Annibale era figlio di un condottiero cartaginese che aveva combattuto durante la prima guerra punica, al termine della quale i cartaginesi dovettero accettare condizioni di pace umilianti. Fin da piccolo ricevette un’educazione mirata a farne un nemico di Roma. Siamo tutti spinti da motivazioni profonde, di cui non sempre siamo consapevoli. Comprendere che cosa muove le persone, cosa suscita il loro entusiasmo, per che cosa si appassionano dovrebbe essere alla base di ogni azione di change management.


 

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