FABIO GALLUCCIOCofondatore Jointly e Advisor People Caring |
Quali competenze saranno richieste dalle aziende nel futuro mercato del lavoro?
Quali strategie un’azienda oggi può adottare per il Well-Being della persona?
Chi si muove nell’ambito HR ripete come un mantra alcune parole: benessere, centralità delle persone, engagement, diversity, lavoro agile, mobilità sostenibile …… e potremmo continuare con questo vocabolario HR che spesso rimane sulla carta o nelle aule di formazione o ripetuto nei convegni.
Un po’ come i valori aziendali che sono come il gioco delle tre carte , cambiano, si aggiungono o si tolgono a secondo del momento o dei cambi di vertice.
Ma ci crediamo veramente?
Certamente il benessere fisico e personale, il benessere relazionale e il benessere organizzativo fanno la differenza e aiutano la produttività e il business a crescere, ma quali sono le azioni che dobbiamo mettere in essere e soprattutto quale strategia adottare e come muovere i fili di tutte le funzioni in modo che queste agiscono nella stessa direzione?
Indubbiamente le ultime leggi di stabilità (2016-2017-2018) hanno fornito un grande aiuto a far cambiare mentalità alle aziende e alle organizzazioni imprenditoriali e sindacali, anche se alcune aziende ne hanno solo intravisto il risparmio fiscale e contributivo e non sempre tutto è andato come ci si aspettava. Ricordo solo un punto importante delle ultime normative come il sostegno al personale che ha familiari non autosufficienti o il patto di fabbrica siglato nel marzo 2018 tra le Organizzazioni Sindacali e Confindustria che rafforza, tra l’altro, la governance per il welfare integrativo e la valorizzazione dei percorsi e degli strumenti che coniugano virtuosamente formazione e lavoro, come l’alternanza scuola-lavoro, l’apprendistato, gli Istituti Tecnici Superiori e la formazione continua.
Lo scenario è cambiato anche in maniera sostanziale, ma le organizzazioni si stanno trasformando? In parte sì anche se la strada non è in discesa.
Importante per le aziende è lavorare per il benessere fisico e personale attraverso strumenti e campagne comunicazionali che vanno dalla corretta alimentazione, all’esercizio fisico, dalla conciliazione vita-lavoro attraverso organizzazioni smart e flessibili con spazi cogestiti e ridisegnati con aree di relax e agorà/laboratori creativi per progettare, alla capacità di instaurare rapporti migliorativi con i colleghi, con i responsabili e con i mondo esterno, capitalizzando il capitale sociale di ciascuno , ma anche le potenzialità delle persone attraverso politiche che valorizzano la diversità.
Questa apparente rivoluzione è già in atto in molte realtà, rivoluzione che impatta sul cambiamento culturale del management e dei valori dell’impresa.
In questa ottica la formazione appare centrale, ma una formazione che non sia solo di aula o e-learning (in questo caso poco cambia) ma che riesca a produrre e progettare idee e azioni funzionali a questo cambiamento. Non solo formare, ma anche agire con azioni concrete come la stessa etimologia della parola formazione suggerisce.
Quali strategie un’azienda oggi può adottare per il Well-Being della persona?
Un po’ come i valori aziendali che sono come il gioco delle tre carte , cambiano, si aggiungono o si tolgono a secondo del momento o dei cambi di vertice.