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Gianna Filau

Categories: AIF,Interviste

GIANNA FILAU

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Counselor e formatore dei gruppi
presso l’azienda ”la realtà esterna che ci circonda”

Micro e macro interagiscono costantemente generando motivazioni, impegno e partecipazione della persona. Per questi motivi il formatore deve sperimentare sempre più approcci sistemici e strumenti innovativi, anche associando differenti discipline. La formazione è sempre più esperienziale, e il luogo ideale dove generare apprendimenti in grado di produrre cambiamenti personali e professionali coerenti con le dinamiche di sviluppo dello scenario socio-economico e le esigenze competitive delle organizzazioni.
Quali sono i metodi e gli strumenti a disposizione del formatore in grado di migliorare l’interazione tra scenario sociale e competitivo, organizzazione e persona al fine di arrivare alla giusta comprensione delle dinamiche economiche e industriali, all’uso consapevole della tecnologia e al corretto sviluppo personale?

La curiosità giovanile, l’entusiasmo, la volontà di conoscere e di uscire fuori dal nido in cui sono nata e cresciuta fino all’età di 20 anni(in Grecia), il desiderio di cercare la mia Itaca (l’Italia) per fermarmi ed istruirmi e formarmi a Bologna, per poi decidere di stabilirmi, battaglie, per sopravvivere, mantenere gli studi, realizzarmi professionalmente, mi hanno insegnato che il sistema formativo non dovrebbe fermarsi soltanto alla trasmissione delle teorie didattiche, ma proseguire e valorizzare perfino al conseguimento dell’esperienzialità. Proveniente da un ambito che cura attentamente il settore umanistico, Il mio modello formativo che applico e reputo che sia funzionale, consiste nella suddivisione del corso in quattro unità.a.una presentazione della storia individuale degli utenti,b.una ricostruzione dettagliata di ogni accaduto c.selezionare gli utenti coinvolti (protagonisti nell’atto) e quelli a cui si rivolge e d gli obiettivi imposti da raggiungere.

 

La terza rivoluzione industriale, nel 1970, ha segnato la nascita dell’informatica. La data d’inizio della quarta rivoluzione industriale non è ancora definita, probabilmente perché è tuttora in corso e solo a posteriori sarà possibile identificarne l’atto fondante. La moltiplicazione della complessità è una delle caratteristiche dell’innovazione, per cui di fronte a una tecnologia sempre più amichevole e familiare, ci si confronta con un’incertezza continua che rende complesso identificare il senso e la direzione del cambiamento. Ci avviamo verso un futuro in cui intelligenza artificiale, robotica e persone interagiranno nelle nostre organizzazioni.
In questo contesto quali metodi e strumenti possono essere utilizzati nella formazione professionale per facilitare un inserimento sensato e un uso consapevole di tecnologie abilitanti fondamentali per l’internazionalizzazione e la realizzazione di Industria 4.0?

La comprensione del valore esplicito ed implicito contenuto nei saperi dell’ambito Umanistico, va supportata tramite i mezzi tecnologici, social media, video, blog etc, di conseguenza arricchita con una serie di ulteriori informazioni dandosi spazio a nuovi stimoli ed interessi. L’Uso della tecnologia nei vari programmi formativi costituisce anche un ponte integrativo nell’interazione con la gioventù che inevitabilmente ci si sta formando con i nuovi modelli educativi, basati esclusivamente al rapido sviluppo tecnologico, con dei parametri pro e contro, imponendosi nuovi punti di riferimento, modelli culturali e mentalità di stampo tecnologico, riguardo alle nuove esigenze socioeconomiche sviluppate nel mondo di lavoro , educazione, istruzione etc.

 

I giovani si trovano di fronte a nuove e importanti sfide che prospettano rischi e opportunità. La trasformazione digitale ha portato un cambiamento della natura stessa del lavoro che causerà un inevitabile riassestamento della società. In settori storici stanno scomparendo numerosi posti di lavoro mentre altri segmenti di mercato vivono un momento fiorente sollecitando la continua ricerca di nuove figure professionali. Cambiano di conseguenza le competenze e le abilità ricercate: nel 2020 il problem solving rimarrà la soft skill più ricercata, ma rivestiranno altrettanta importanza il pensiero critico e la creatività da impiegare per attività di co-progettazione e co-sperimentazione di prodotti o servizi innovativi.
Quale formazione ritiene utile per supportare l’evoluzione delle organizzazioni e lo sviluppo di nuova occupazione?

Il sistema formativo dovrebbe far stimolare alle persone il pensiero critico, far crescere la consapevolezza, sviluppare l’intelligenza emotiva, l’empatia, individuare alla fine nuovi canali per riscoprire le potenzialità personali come dovrebbe essere l’aumento dell’autostima e quello della resilienza.In base di un tale sistema formativo, l’individuo viene condotto ad un cammino di chiarezza, coinvolto agli argomenti sensibili da affrontare come motivazioni, potenzialità ed obiettivi complessi o meno. Infine procedere alla riscoperta di sè per poi poter rafforzare l’identità di ogni protagonista.


 

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