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Josè Sala

Categories: AIF,Interviste

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JOSE’ SALA


Fondatore e Ceo Feeling Communication

Lo scenario economico e sociale è in continua e rapida evoluzione: la trasformazione digitale ha abbracciato quasi tutti i settori ed è protagonista nei principali mercati. Oggi tuttavia la crescita delle complessità e il timore nei confronti della tecnologia, sempre più pervasiva, sembrano ostacolare il percorso che porta al sviluppo della persona, in un contesto di interazione con le organizzazioni. Il fattore umano è riconosciuto come la soft-skill principale per il moto dell’evoluzione della nostra specie, ma ci sono ancora perplessità sulla direzione che deve prendere per portare a una nuova, vera innovazione. Come può la formazione incrementare l’impatto del fattore umano per infondere alle persone e alle organizzazioni il coraggio di affrontare nuove sfide in un contesto così dinamico?

Continuerò a dirlo e ogni volta che “formo” le persone. La mia filosofia è che l’uomo possiede la creatività, l’immaginazione e una visione globale del futuro. Se vogliamo creare una formazione ed avere un contesto ancora valido lo potremmo fare solo se rendessimo unico l’individuo. Ognuno di noi rappresenta una singolarità è compito della formazione stabilire queste skills in ognuno di noi con l’interazione pratica. Mettiamo la persona ancora al centro della formazione facendo crescere e maturare le proprie conoscenze attraverso ogni esperienza personale, possiamo creare una formazione evoluta e trasmissiva. Mettersi in gioco e fare delle proprie esperienze uniche renderà la formazione ancora valida e duratura e il corso migliorativo sarà concreto. Siamo capaci tutti di insegnare (compreso le macchine) ma pochi sanno davvero trasmettere unicità e creatività ma soprattutto passione verso un mondo fatto di persone che comunicano e socializzano.

 

Nel contesto globale contemporaneo la diffusione di informazioni avviene a una velocità incalzante sospinta dalla digitalizzazione. Per questo motivo il formatore deve sperimentare sempre più approcci sistemici e strumenti innovativi, anche associando differenti discipline. La formazione è sempre il luogo ideale dove generare apprendimenti in grado di produrre cambiamenti personali e professionali coerenti con le dinamiche di sviluppo dello scenario socio-economico e le esigenze competitive delle organizzazioni. Il formatore oggi è la figura che può educare all’uso consapevole della tecnologia, finalizzata al corretto sviluppo della persona. Quali sono i metodi e gli strumenti tecnologici a disposizione del formatore in grado di migliorare l’interazione tra scenario sociale e competitività economica? Quanto questi strumenti influenzano i processi di formazione?

Dico sempre ai corsisti: Non aspettate che qualcuno bussi alla vostra porta, fate in modo che la vostra formazione mostri gli aspetti più creativi e unici che ognuno di noi possiede. Create gruppi di persone che abbiano la vostra stessa visione. Io uso il metodo fai della tua esperienza un bagaglio condivisibile a tutti, questo crea un ponte con altre persone. Non perché la tua esperienza sia stata negativa lo deve essere anche per chi ti ascolta, potrebbe essere un’idea per ampliare nuovi orizzonti. Gli strumenti li abbiamo sotto mano, sono: internet, social e comunicazione a patto che vengano usati in modo consapevole. La praticità e l’esperienza personale mi permette di dare una visione del mondo diversa. Cambiare la prospettiva è uno strumento molto forte per rendere il tuo metodo vincente in ogni campo tu lavori.

 

La maggior parte delle scoperte, dalle grandi innovazioni scientifiche agli step esperienziali della crescita di ognuno di noi, avvengono attraverso il continuo imbattersi in errori e ostacoli. La possibilità di sbagliare, se circoscritta a un contesto adeguato, è il motore del miglioramento personale. Ad esempio Cristoforo Colombo, imbarcandosi con le 3 caravelle nel 1492, ha colto l’episodio di serendipità più influente nella storia moderna: mirando a raggiungere le Indie, scoprì l’America. Nella serendipità, ovvero la possibilità di imbattersi in felici scoperte per puro caso, è determinante l’influenza della specifica realtà in cui si opera. Il compito del formatore è operare attraverso la centralità della persona, legando tramite l’apprendimento il contesto dello scenario socio-economico allo sviluppo umano.Attraverso quali pratiche il formatore può trasmettere alla persona i mezzi necessari per la crescita dell’individuo nella realtà locale?

Ognuno di noi dovrebbe esplorare gli orizzonti che la vita le dona, anche gli aspetti negativi. Impariamo più velocemente dagli errori, ma spesso non catturiamo l’opportunità che c’è dietro ad un evento negativo. Le persone dovrebbero imparare a sbagliare per poter capire. Non perché io sia un formatore devo avere la pretesa che quello che dico sia la cosa più esatta oppure la soluzione migliore.
Alcuni corsisti attraverso lo sbaglio hanno formulato nuove strategie a cui io non avrei mai pensato. La tua idea potrebbe essere migliore, è compito del formatore farti emergere anche attraverso il tuo errore. Condivisione a 360 gradi crea non solo relazioni umane più solide e produttive, ma permette di progettare un contesto e una realtà locale forte e duraturo, fatto di miliardi di idee che possono essere disponibili a tutti. Questo vuol dire evoluzione della razza umana, è l’unione che crea e non il singolo individuo.


 

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