MARCO MINGHETTIPartner OpenKnowledge |
Che vantaggi può offrire la Gamification a livello esperienziale?
Il panorama odierno è popolato da quella che si è soliti definire “generazione digitale estesa”. Non solo digital natives, coloro nati sotto l’egida delle tecnologie digitali, ma anche da tutti quelli che sono stati testimoni del grande cambio di paradigma culturale rappresentato dalla Rete e che ne hanno fatto proprie le dinamiche tipiche: coinvolgimento, interattività, collaborazione.
In un contesto simile, alle aziende è richiesto uno sforzo quantomai inedito: trovare un linguaggio e delle modalità di fruizione e formazione che ricalchino la società digitale in cui ormai tutti siamo immersi per assicurare un efficace trasferimento di valori, obiettivi strategici e vision.
Le metodologie di comunicazione e formazione basate sulla cosiddetta “Gamification” ovvero “l’applicazione di aspetti propri del gioco (elementi di gioco, meccaniche di gioco, tecniche di game design) a contesti non giocosi” (Maestri, 2017) risultano essere le più efficaci in quanto trovano la loro ragion d’essere sullo Storytelling, ovvero sulla premessa atavica del pensiero umano: il suo essere organizzato per storie.
Oggi come mai prima le organizzazioni sono pervase da intensi flussi narrativi, e i mercati sono diventati conversazioni perenni in cui non sempre è facile orientarsi: lo Storytelling aiuta le persone ad identificarsi con il contesto aziendale facendo leva su un senso di identità condiviso, e su un senso di appartenenza a una visione collettiva.
Facciamo un caso concreto di Storytelling e Gamification al servizio di un’esperienza formativa ingaggiante ed efficace.
La richiesta: uno dei più grossi player Energy italiani chiede il supporto di OpenKnowledge per la realizzazione di un ambizioso piano di Formazione e Ingaggio sulle competenze digitali trasversali, con l’obiettivo di aumentare l’adoption della nuova Suite di Office 365.
La soluzione: Tramite la realizzazione di questionari e l’ascolto dei dipendenti, emerge la necessità di costruire un percorso formativo altamente ingaggiante che si appoggi su uno storytelling condiviso e si nutra di riferimenti culturali contemporanei. OpenKnowledge realizza un piano di formazione, comunicazione e ingaggio multi-channel che si ispira ai racconti di fantascienza e utilizza codici desunti dall’iconico “Guida Galattica per autostoppisti” di Douglas Adams. Tutti i dipendenti sono invitati ad accedere ad EnergyGate: un portale dove scoprire il futuro dell’energia e interagire con personaggi iconici disegnati sulla specificità del contesto aziendale ma resi più fruibili tramite un tone of voice ironico e un’iconografica che riprende il mondo del gaming.
Il programma ha garantito un +15% di adoption sugli strumenti Microsoft nei primi sei mesi.
Ma lo Storytelling non è il solo motivo alla base del successo delle metodologie di Gamification: anche l’utilizzo di framework e strumenti “smart” lo rendono il vero alleato della formazione aziendale per la generazione digitale estesa.
Anche qui, facciamo un esempio concreto: come un’app Mobile Gamificata ha cambiato la percezione dell’esperienza di vendita del Customer Service.
La richiesta: uno dei più grossi player Media europei chiede il supporto di OpenKnowledge per la realizzazione di uno strumento di formazione dedicato ai dipendenti dell’area Customer Service, al fine di abilitarli alla promozione e vendita di una nuova offerta commerciale.
La soluzione: OpenKnowledge progetta un App Mobile basata su uno Storytelling co-disegnato con i responsabili del Customer Service durante un workshop di envisioning. La Gaming App utilizza il codice del gioco per favorire l’immedesimazione e l’ingaggio tramite l’utilizzo di metafore ad-hoc. In questo caso, l’esperienza di gioco si è tradotta nella realizzazione di 3 alieni dotati di superpoteri legati alle 3 aree core dell’offerta Pay per View: Cinema, Sport e Programmi. Gli utenti sono chiamati ad agire da mentor per ognuno dei piccoli alieni, aiutandoli a usufruire al meglio del proprio potere e accrescendo così, tramite pillole di learning e test ingaggianti, la propria conoscenza dell’offerta.
Dalle evidenze di una survey erogata sul target a valle del rilascio, si evince un elevato grado di apprezzamento dello strumento scelto: l’app è utilizzata da oltre il 50% degli operatori. ll tempo medio di utilizzo è molto alto rispetto anche alle funzionalità / contenuti presenti e l’alto numero di training completati implica una buona efficacia del metodo formativo scelto.
Casi come questi dimostrano come la Gamification abbia il vantaggio di creare un’esperienza per l’utente diversa perché sublimata e metaforica: non si tratta più di studiare le nuove migliorie del settore energetico ma di entrare nell’EnergyGate, il portale del futuro dove tutto è nuovo e futuribile. Non si tratta di apprendere tutte le specifiche di un’offerta commerciale, ma di ingaggiare gli employee in un percorso arricchente che alimenta la loro conoscenza di cultura generale.
Quali strategie un’azienda oggi può adottare per il Well-Being della persona?
Secondo il consueto rapporto Gallup annuale, (https://news.gallup.com/opinion/gallup/206468/happiest-unhappiest-countries-world.aspx?g_source=WWWV7HP&g_medium=topic&g_campaign=tiles) le aziende che mettono al centro delle loro politiche il benessere dei dipendenti hanno tutta una serie di benefici: + 22% di redditività, – 37% di assenteismo, – 65% di turn over e + 21% nella soddisfazione dei clienti.
In tempi recenti, il tema del Well-Being aziendale non è più legato esclusivamente alle politiche di Welfare, ma coinvolge tutti i livelli dell’organizzazione: alle aziende è infatti richiesto di ripensare l’esperienza delle proprie persone facendo leva su: ascolto, empatia e collaborazione. Le tre leve, a ben vedere, sono le stesse in atto nell’ Era della Rete nella quale l’overload di informazioni, una competizione sempre più diffusa e un livello di scelta mai concepibile prima di oggi sono i principali fattori che hanno drasticamente modificato il modo in cui tutti noi lavoriamo, assumiamo informazioni e gestiamo il tempo libero e l’intrattenimento.
Per garantire felicità e benessere un’azienda è dunque chiamata non solo a premiare le proprie persone con benefit extra-lavoro, ma a fornire un’esperienza di lavoro e apprendimento continuo che si ispiri a una visione olistica dello spazio lavorativo, facilitata dalle nuove tecnologie.
In quest’ottica vanno collocati i modelli di Smart e Flexible working, approcci e processi di lavoro da remoto o flessibile, che sempre più frequentemente vengono introdotte nelle aziende, sia PMI che grosse multinazionali, per facilitare il dipendente nell’equilibrio vita-lavoro ma soprattutto per ribadire la centralità delle persone nelle scelte strategiche aziendali.
Un caso significativo. Il programma di Supporto al cambiamento legato all’introduzione di Prassi di Smart Working.
La richiesta: OpenKnowledge supporta il più grande player assicurativo italiano nel processo di cambiamento organizzativo in occasione di un massivo trasferimento di sede e del conseguente avvio di nuove pratiche di lavoro (New Way of Working).
La soluzione: OpenKnowledge disegna ed eroga un ambizioso Piano di Change Management con l’obiettivo di creare un modello che tenga conto dei reali bisogni delle risorse coinvolte in termini di flessibilità degli spazi, flessibilità del tempo, condivisione delle esperienze e dei contenuti, sicurezza ed eco- sostenibilità.
Nell’ambito del New Ways of Working sono state avviate tre principali iniziative per individuare e formare i dipendenti sui nuovi modi di lavorare, sui nuovi strumenti e sui nuovi spazi a loro disposizione:
1) SMART WORKSPACES GUIDELINES – Analisi su tendenze e best practice di uffici activity-based, digital workplace di nuova generazione e strumenti di collaborazione e comunicazione unificati
2) COLLABORATION &COMMUNICATION TOOLS – Iniziativa di training per supportare i dipendenti nell’adozione di nuovi set di strumenti tecnologici innovativi di comunicazione e collaborazione digitale
3) BUILDING PROJECT – Iniziativa di training avviata per gestire il cambiamento culturale dei dipendenti e prepararli al trasferimento nel nuovo building formandoli sui nuovi spazi, strumenti e comportamenti da adottare
I tre fattori critici di successo alla base del NWoW per raggiungere gli obiettivi dell’iniziativa sono stati gli spazi di lavoro, la tecnologia e la gestione del cambiamento, in un’ottica di persona al centro.
Quali competenze saranno richieste dalle aziende nel futuro mercato del lavoro?
Secondo il World Economic Forum entro il 2022 cesseranno di esistere 75 milioni posti di lavoro. Tutti i processi e le mansioni che potranno essere automatizzati non saranno più appannaggio degli esseri umani. Ma lo scenario non è catastrofico come a un primo sguardo potrebbe sembrare: sono proprio le professioni in cui la componente umana è più presente a sopravvivere.
Forti di questa consapevolezza, in OpenKnowledge portiamo avanti da anni, con il supporto di professionisti e guru dell’Era digitale, un percorso di formazione sulle competenze del futuro: flessibilità, capacità di lettura del contesto, empatia e problem solving sono solo alcune delle Top 10 Skills necessarie per sopravvivere nello scenario del domani.
In un mondo dominato dalla rapidità dei mutamenti e dalla sofisticazione tecnologica, a dominare sono proprio quelle “soft skills” che assicurano un rapido (e creativo) adattamento ai contesti più differenti. Per fare questo disegniamo momenti di ingaggio in cui proviamo a rispondere alla domanda – Cosa significa “essere” digitali? “Quali sono le competenze digitali?” “Come metterle in gioco?”.
I nostri strumenti sono i più diversi (Learning Pills gamificate, sessioni interattive in aula, strumenti di assessment…) ma l’approccio è comune: dotare le persone di consapevolezza, strumenti e conoscenze digitali che supportino le attività odierne e preparino, al contempo per un mercato del lavoro di cui ancora non distinguiamo i contorni.
Le metodologie di comunicazione e formazione basate sulla cosiddetta “Gamification” ovvero “l’applicazione di aspetti propri del gioco (elementi di gioco, meccaniche di gioco, tecniche di game design) a contesti non giocosi” (Maestri, 2017) risultano essere le più efficaci in quanto trovano la loro ragion d’essere sullo Storytelling, ovvero sulla premessa atavica del pensiero umano: il suo essere organizzato per storie.
Ma lo Storytelling non è il solo motivo alla base del successo delle metodologie di Gamification: anche l’utilizzo di framework e strumenti “smart” lo rendono il vero alleato della formazione aziendale per la generazione digitale estesa.
La richiesta: uno dei più grossi player Media europei chiede il supporto di OpenKnowledge per la realizzazione di uno strumento di formazione dedicato ai dipendenti dell’area Customer Service, al fine di abilitarli alla promozione e vendita di una nuova offerta commerciale.
Nell’ambito del New Ways of Working sono state avviate tre principali iniziative per individuare e formare i dipendenti sui nuovi modi di lavorare, sui nuovi strumenti e sui nuovi spazi a loro disposizione:
In un mondo dominato dalla rapidità dei mutamenti e dalla sofisticazione tecnologica, a dominare sono proprio quelle “soft skills” che assicurano un rapido (e creativo) adattamento ai contesti più differenti. Per fare questo disegniamo momenti di ingaggio in cui proviamo a rispondere alla domanda – Cosa significa “essere” digitali? “Quali sono le competenze digitali?” “Come metterle in gioco?”.