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Prospettive dopo il XXXII Convegno Nazionale AIF

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PROSPETTIVE DOPO IL XXXII CONVEGNO NAZIONALE AIF


 


“Adesso non possiamo più star fermi a guardare.
O acceleriamo anche noi, in direzione di una dimensione
nuova, sostenibile, valida, o il rischio è troppo alto.”
Mauro Magatti

“Non dobbiamo sprecare la grande opportunità che queste
crisi ci offrono: quella di cambiare rotta verso modelli di
sviluppo più sostenibili e a misura d’uomo”
Ermete Realacci

“Da una crisi non dobbiamo uscirne uguali a noi stessi, ma
comprendere che i movimenti tettonici da cui siamo stati
colpiti hanno suscitato in noi dei processi di trasformazione”
Maurizio Milan

 
 

Il nostro modello di sviluppo, fortemente entropico, sta entrando in crisi. E’ in atto un cambio di paradigma: la frattura tra economia e società si sta ricomponendo favorendo la generatività sociale e un nuovo approccio alla sostenibilità.
La sostenibilità, secondo la definizione del Vertice mondiale sullo sviluppo sociale, viene comunemente declinata in tre dimensioni: economica (la capacità di generare una crescita duratura), ecologica (la relazione responsabile con l’ambiente per sostenerne la qualità) e sociale (la capacità di garantire eque condizioni di benessere). Il XXXII Convegno AIF ha fatto emergere una quarta dimensione, quella della “sostenibilità umana” di cui ci occupiamo in particolare noi che facciamo formazione: non ci può essere sostenibilità senza le condizioni che accompagnino, attraverso processi di formazione e trasformazione, le qualità delle relazioni di cui abbiamo bisogno. Non dobbiamo dimenticare, nelle parole del prof. Magatti, che “la realtà è una relazione” e quindi parlare di sostenibilità, in ultima analisi, significa parlare di qualità delle relazioni.
In questo quadro la sostenibilità umana riguarda:
– la formazione della persona, continua e lifelong, per “evitare che le persone possano trasformarsi in scarti nel corso della loro vita” e ancora che possano rigenerarsi per poter continuare a fornire il loro contributo;
– la conservazione del capitale umano “declinato in termini di salute, nutrizione, educazione, conoscenza e accesso ai servizi necessari al bene individuale lungo tutto l’arco della vita” e che le persone possano migliorare la qualità della loro vita fisica, emotiva e relazionale;
– permettere alle persone il riconoscimento delle emozioni “promuovendo quelle sostenibili per sé e per gli altri all’interno di un sistema relazionale”.
 
Il processo avviato con il Convegno si sostanzierà nell’applicazione di questo modello di sostenibilità ai contesti propri dell’Associazione, a partire dai territori, con il contributo determinante delle delegazioni, dal dialogo con gli stakeholder che rappresentano il tessuto connettivo della società e anche attraverso la ripresa dei gruppi di lavoro.
Lo scenario iniziale che abbiamo immaginato e che proponiamo per il valore aggiunto dell’intervento di AIF e su cui ci confronteremo in un prossimo evento, prevede due driver:
– il contributo della formazione per la sostenibilità umana come sviluppo delle capacità emozionali e relazionali dell’individuo in relazione con se stesso, con gli altri e con le organizzazioni: “Da questa grave crisi epocale si può tentare di uscire ripartendo da un’ecologia integrale che accolga il dato fondamentale, la relazionalità del tutto” (M. Magatti); in particolare immaginiamo almeno due temi da approfondire:
– le competenze (emozionali, relazionali, tecnologiche etc.) necessarie a un formatore che si possa definire sostenibile e generativo..
– le caratteristiche di un intervento formativo sostenibile e generativo.
– la necessità di mettere a fattor comune le buone pratiche sulla sostenibilità umana in ambito individuale, sociale e organizzativo per farle diventare patrimonio comune dell’Associazione: “Le cose stanno già accadendo ma le persone non lo sanno” (E. Realacci); in particolare immaginiamo la costruzione di un repository, liberamente consultabile, di progetti, attività, esperienze, alimentato con i contributi di chi fa (vorrebbe fare) formazione sostenibile e generativa.

Sarà una prima occasione di confronto per generare nuove proposte e ulteriori approfondimenti sul tema del Convegno, che diventa agito, per incidere, positivamente, nel mondo.


 
 

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