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Stefano Gentili

Categories: AIF,Interviste

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STEFANO GENTILI

Chief Marketing & Distribution Officer di Generali Italia

Lo scenario economico e sociale è in continua e rapida evoluzione: la trasformazione digitale ha abbracciato quasi tutti i settori ed è protagonista nei principali mercati. Oggi tuttavia la crescita delle complessità e il timore nei confronti della tecnologia, sempre più pervasiva, sembrano ostacolare il percorso che porta al sviluppo della persona, in un contesto di interazione con le organizzazioni. Il fattore umano è riconosciuto come la soft-skill principale per il moto dell’evoluzione della nostra specie, ma ci sono ancora perplessità sulla direzione che deve prendere per portare a una nuova, vera innovazione. Come può la formazione incrementare l’impatto del fattore umano per infondere alle persone e alle organizzazioni il coraggio di affrontare nuove sfide in un contesto così dinamico?

Il fattore umano resta nel nostro settore il principale canale di comunicazione con i clienti, che sempre di più si informano, approfondiscono i loro bisogni su internet e sui social network, ma poi si rivolgono ai nostri agenti per ricevere la consulenza di cui hanno bisogno. Crediamo molto nel valore che si crea dal confronto tra le persone su temi specifici e investiamo in una formazione della Rete sempre più esperienziale. Ad esempio lo scorso anno abbiamo svolto oltre 60 hackathon in cui i partecipanti hanno potuto condividere best pratice e formulare idee innovative su specifiche tematiche di business, molte delle quali sono poi state adottate da un ampio numero delle nostre Agenzie.

 

Nel contesto globale contemporaneo la diffusione di informazioni avviene a una velocità incalzante sospinta dalla digitalizzazione. Per questo motivo il formatore deve sperimentare sempre più approcci sistemici e strumenti innovativi, anche associando differenti discipline. La formazione è sempre il luogo ideale dove generare apprendimenti in grado di produrre cambiamenti personali e professionali coerenti con le dinamiche di sviluppo dello scenario socio-economico e le esigenze competitive delle organizzazioni. Il formatore oggi è la figura che può educare all’uso consapevole della tecnologia, finalizzata al corretto sviluppo della persona. Quali sono i metodi e gli strumenti tecnologici a disposizione del formatore in grado di migliorare l’interazione tra scenario sociale e competitività economica? Quanto questi strumenti influenzano i processi di formazione?

La formazione per la nostra rete commerciale è già oggi multicanale che ci consente di raggiungere tutto il nostro perimetro fatto di 2.500 agenti e di oltre 20.000 consulenti. Senza metodi formativi innovativi e strumenti tecnologici questo non sarebbe possibile. Il focus della nostra formazione commerciale è orientato allo sviluppo delle competenze dei diversi ruoli, dai neo consulenti agli agenti. Lo scorso anno abbiamo superato la barriera del milione di ore-studente di formazione erogate, tra aula e e-learning, gestite da una struttura interna di formatori specializzati, dedicata a percorsi di sviluppo delle competenze per tutti i consulenti. Anche nell’ambito della formazione viviamo in un contesto in veloce evoluzione per cui è importante comprendere quali siano le possibilità che questa evoluzione offre e cercare soluzioni sempre più all’avanguardia per tenere alto il livello di engagement delle persone che fruiscono dei corsi di formazione. Oggi le persone cercano informazioni in tempo reale, la sfida è offrire un luogo in cui le trovino con semplicità, in un format accattivante e nel momento in cui le cercano, al di là di quelli che possono essere gli obblighi dettati dalle normative di settore.

 

La maggior parte delle scoperte, dalle grandi innovazioni scientifiche agli step esperienziali della crescita di ognuno di noi, avvengono attraverso il continuo imbattersi in errori e ostacoli. La possibilità di sbagliare, se circoscritta a un contesto adeguato, è il motore del miglioramento personale. Ad esempio Cristoforo Colombo, imbarcandosi con le 3 caravelle nel 1492, ha colto l’episodio di serendipità più influente nella storia moderna: mirando a raggiungere le Indie, scoprì l’America. Nella serendipità, ovvero la possibilità di imbattersi in felici scoperte per puro caso, è determinante l’influenza della specifica realtà in cui si opera. Il compito del formatore è operare attraverso la centralità della persona, legando tramite l’apprendimento il contesto dello scenario socio-economico allo sviluppo umano. Attraverso quali pratiche il formatore può trasmettere alla persona i mezzi necessari per la crescita dell’individuo nella realtà locale?

La missione della formazione commerciale in Generali Italia è quella di supportare le agenzie nello sviluppo delle competenze necessarie a svolgere i diversi ruoli con professionalità e con un forte orientamento ai bisogni dei clienti, in un contesto in cui il mercato sta cambiando radicalmente. Noi stessi stiamo accompagnando la rete nell’adoption dei nuovi sistemi digitali che cambieranno il modo di vivere la relazione con il cliente. La formazione diventa quindi una leva fondamentale di change management per accompagnare i consulenti nell’evoluzione del loro ruolo. In questa direzione va per esempio il progetto Meeting Clienti che abbiamo lanciato lo scorso anno con ottimi risultati. Si tratta un educational program in cui le agenzie invitano i loro clienti a partecipare ad una serie di incontri, su diverse tematiche assicurative e sul risparmio, tenuti dai nostri formatori commerciali. Lo scorso anno abbiamo incontrato circa 11.000 clienti in oltre 300 incontri e la sfida di quest’anno è di incrementare questi numeri coinvolgendo direttamente anche i nostri Agenti per mettere la loro esperienza su temi che vanno dal welfare alle strategie di investimento, alla prevenzione e protezione della famiglia, al servizio delle persone.


 

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