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Teresa Tardia

Categories: AIF,Interviste

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TERESA TARDIA

Trainer e Coach ICF

Lo scenario economico e sociale è in continua e rapida evoluzione: la trasformazione digitale ha abbracciato quasi tutti i settori ed è protagonista nei principali mercati. Oggi tuttavia la crescita delle complessità e il timore nei confronti della tecnologia, sempre più pervasiva, sembrano ostacolare il percorso che porta al sviluppo della persona, in un contesto di interazione con le organizzazioni. Il fattore umano è riconosciuto come la soft-skill principale per il moto dell’evoluzione della nostra specie, ma ci sono ancora perplessità sulla direzione che deve prendere per portare a una nuova, vera innovazione. Come può la formazione incrementare l’impatto del fattore umano per infondere alle persone e alle organizzazioni il coraggio di affrontare nuove sfide in un contesto così dinamico?

Formarsi è un processo continuo che porta al consolidamento delle conoscenze, al refresh di quelle già acquisite e alla scoperta di nuove aree di miglioramento. L’attenzione della formazione verso la crescita della persona in un contesto professionale permette agli individui di possedere tutte quelle abilità e competenze per cui le sfide diventano vincenti anche a fronte di temporanei insuccessi. L’allenamento alla riflessione, alla cooperazione, al lavoro di gruppo e alla voglia di imparare sono fattori che supportano le sfide vincenti nelle organizzazioni orientate a mettere al centro le persone e il loro potenziale. Il coraggio delle organizzazioni risiede nel coraggio delle persone e come queste con il loro potenziale sono sostenute verso sfide ambiziose e sostenibili.

 

Nel contesto globale contemporaneo la diffusione di informazioni avviene a una velocità incalzante sospinta dalla digitalizzazione. Per questo motivo il formatore deve sperimentare sempre più approcci sistemici e strumenti innovativi, anche associando differenti discipline. La formazione è sempre il luogo ideale dove generare apprendimenti in grado di produrre cambiamenti personali e professionali coerenti con le dinamiche di sviluppo dello scenario socio-economico e le esigenze competitive delle organizzazioni. Il formatore oggi è la figura che può educare all’uso consapevole della tecnologia, finalizzata al corretto sviluppo della persona. Quali sono i metodi e gli strumenti tecnologici a disposizione del formatore in grado di migliorare l’interazione tra scenario sociale e competitività economica? Quanto questi strumenti influenzano i processi di formazione?

Le aziende pianificano gli interventi formativi in un piano di sviluppo coerente oppure richiedono interventi specifici ma non integrati in piano di sviluppo soprattutto nelle PMI. Tanto l’uno quanto l’altra tipologia può essere vincente. Il piano formativo vincente è quello che riallinea le persone verso un obiettivo comune che sia sfidante e stimolante e raggiungibile entro un tempo predefinito. Ogni processo sfidante genera cambiamenti e la formazione supporta il cambiamento attraverso la scoperta di nuove aree di miglioramento o di cambiamento. Le aziende learning oriented sono quelle che stimolano la crescita personale che si trasforma anche in una migliore cultura sociale e aziendale. Gli strumenti digitali o interattivi o tradizionali possono essere efficaci in funzione degli obiettivi da raggiungere che devono essere esplicitati a tutti in modo chiaro. Piattaforme di e-learning, virtual classroom o webinar sono modalità dinamiche di formazione che possono in funzione dai casi sostituire quella tradizionale o integrarla. Ogni scelta deve trovare una adeguata spinta motivazionale al cambiamento e alla ricerca di nuove aree in cui sviluppare la consapevolezza del percorso formativo che le persone sono in grado di poter fare valorizzandole e sfidando i luoghi comuni.

 

La maggior parte delle scoperte, dalle grandi innovazioni scientifiche agli step esperienziali della crescita di ognuno di noi, avvengono attraverso il continuo imbattersi in errori e ostacoli. La possibilità di sbagliare, se circoscritta a un contesto adeguato, è il motore del miglioramento personale. Ad esempio Cristoforo Colombo, imbarcandosi con le 3 caravelle nel 1492, ha colto l’episodio di serendipità più influente nella storia moderna: mirando a raggiungere le Indie, scoprì l’America. Nella serendipità, ovvero la possibilità di imbattersi in felici scoperte per puro caso, è determinante l’influenza della specifica realtà in cui si opera. Il compito del formatore è operare attraverso la centralità della persona, legando tramite l’apprendimento il contesto dello scenario socio-economico allo sviluppo umano. Attraverso quali pratiche il formatore può trasmettere alla persona i mezzi necessari per la crescita dell’individuo nella realtà locale?

Il formatore è un facilitatore dell’apprendimento, nella gestione della consapevolezza e verso le nuove sfide professionali. Le tecniche e le metodologie sia interattive che più tradizionali generano un processo irreversibile di trasferimento delle conoscenze, abilità e competenze per tutti coloro che partecipano a percorsi formativi. Il formatore sfida alla riflessione, integra i saperi, genera nuove visioni e allena le persone a esprimersi al meglio in funzione degli obiettivi da raggiungere. Le aziende che hanno una vision formalizzata (ma anche non) trasferiscono e creano cultura internamento ed esternamente e interagiscono in ambito sociale in modo etico e valoriale.


 

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