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Luciano Maggiora

Categories: AIF,Interviste

  


LUCIANO MAGGIORA


Manager formazione continua

Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
 
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.

Una strana parola, ma forse esprime meglio di altre il percorso che stiamo seguendo. Un sentiero lo percorro perchè, tracciato a terra da altri che l’hanno a loro volta battuto, mi dà l’indicazione di portarmi alla meta. Ma alcune volte i sentieri si perdono, ricoperti dalla boscaglia o dall’acqua di un pantano. Un sentiero è di per sè acciottolato, irregolare, stretto, alcune volte con escrementi di capre e di mucche. Abbiamo davvero davanti a noi un sentiero? e cosa c’è al fondo?

 
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.

parola diventata di moda in questi anni. Awareness. Ma di cosa mi sento consapevole, se non della debolezza dell’essere umano? Che si credeva quasi onnipotente nel nostro super-avanzato-tecnologico-digitale mondo occidentale. Consapevolezza che i valori che la nostra vision ci indicava erano fantasmi. Ne ho sempre avuto la sensazione, ma oggi credo di averne le prove. Gente per strada che ti chiede di aiutarla, senza imbarazzo, perchè non ce la fa. Gente che cerca nei cassonetti qualcosa che possa ancora servirle. Anziani nelle RSA prima parcheggiati da figli e nipoti troppo occupati e poi abbandonati a morire da soli. Giocatori di calcio che guadagnano mille volte di più di un padre di famiglia operaio o impiegato e sono gli unici ad essere “tamponati”, mentre i medici e gli infermieri lavorano senza protezioni individuali. Di tutte queste cose, purtroppo, sono sempre più consapevole.

 
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.

Le allenaze la storia ci insegna che si fanno tra potenti, tra soggetti che si mettono insieme per difendere i propri interessi. Oggi mi verrebbe di riscoprire parole come “rete”, “solidarietà”, “vicinanza”. Queste parole esprimono invece l’importanza di stare insieme, di percorrere il “sentiero” con la “consapevolezza” di non essere soli, anche se siamo anziani, anche se siamo piccoli, anche se siamo poveri, anche se siamo gente comune che non ha potere, nè privilegi da difendere, ma solo la voglia di viverla al meglio quest’unica vita che abbiamo.

 

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