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Vera Francesconi

Categories: AIF,Interviste

VERA FRANCESCONI

Francesconi Vera
Formatrice, Coach e Trainer in PNL, Consulente di Direzione.

L’innovazione tecnologica sta trasformando le relazioni umane, e il cambiamento è stato percepito anche all’interno delle organizzazioni e delle aziende con cui collaboriamo. La formazione deve innovare metodi, strumenti e spazi al fine di valorizzare la persona in un contesto sempre più digitalizzato. Quali sono i principali cambiamenti da realizzare? Il cambiamento porta con sé elementi positivi? e quali?
L’impatto positivo più evidente e generalizzato dell’innovazione tecnologica è, probabilmente, l’accorciamento delle distanze: possiamo confrontarci e lavorare con colleghi che si trovano a migliaia di chilometri di distanza come fossimo nella stessa stanza e i documenti viaggiano velocissimi e possono essere condivisi e modificati da più persone in tempo reale. La possibilità di home working semplifica la vita, permettendoci di bilanciare obiettivi lavorativi ed esigenze personali.
Il rovescio della medaglia è, a mio avviso, il progressivo impoverimento della comunicazione interpersonale: la disabitudine ad interagire “vis à vis” indebolisce la capacità di ascolto e di calibrazione di tutti quei segnali che, quando si utilizzano altri canali di comunicazione, sono più difficili da cogliere; anche la comunicazione in uscita spesso ne risulta danneggiata perché troppo semplificata e standardizzata.
Penso che l’aspetto principale su cui lavorare, a livello formativo, sia questo: sviluppare e rafforzare le capacità di comunicare in modo più ricco e creativo e favorire, anche attraverso la formazione in aula, momenti di scambio e di confronto diretto fra colleghi e membri dello stesso team, potenziando la capacità di gestire i conflitti e rafforzare così le relazioni umane.

 

I sistemi di intelligenza artificiale sono in grado di imparare prospettando nuove forme di vita, cioè entità sensienti di cui non possiamo prevedere, né tanto meno guidare, lo sviluppo. Come questo processo di rapido sviluppo tecnologico, che riguarda la produzione dell’intelligenza collettiva si può legare a etica e valorizzazione della cultura nei processi organizzativi aziendali? In che modo la formazione può supportare la persona affinché possa contribuire all’innovazione senza subirla passivamente?
E’ vero, da una parte questo rapido sviluppo tecnologico è affascinante, dall’altro può ingenerare il timore che le conseguenze future siano fuori dal nostro controllo e quindi potenzialmente pericolose per l’individuo.
Tuttavia, se è vero che oggi non possiamo prevedere le evoluzioni future di questi sistemi, è anche vero che la scelta di rispettare determinati principi etici è comunque una scelta personale e, quindi, nel caso delle aziende, legata ai valori del Management ed agli obiettivi che questo si pone.
Sappiamo bene che ogni cambiamento trova all’interno dell’azienda resistenze più o meno forti e, nel caso specifico, è comprensibile che l’individuo, non avendo una visione chiara di cosa stia accadendo, possa sentirsi minacciato da sistemi di intelligenza artificiale che potrebbero in parte sostituirlo.
Per questo, la formazione dovrebbe focalizzarsi principalmente sullo sviluppo della conoscenza diffusa dei processi aziendali (e di come questi si stanno trasformando) e sulla costruzione di una forte consapevolezza individuale del proprio ruolo e valore aggiunto all’interno dei processi stessi.
D’altra parte, se potenziamo la creatività, la flessibilità e la capacità di costruire relazioni funzionali il valore aggiunto della persona rispetto ad un sistema artificiale (per quanto intelligente) sarà sempre al sicuro.
In quest’ottica, la crescente attenzione delle aziende per un’offerta formativa non convenzionale e mirata sullo sviluppo del benessere dell’individuo (gestione delle emozioni, Coaching individuale, Mindfulness, ecc.) è un segnale importante e positivo.

 

Ieri hai detto domani. Oggi i giovani sono il futuro della nostra società, la crisi e la scarsità di investimenti rischiano di contrapporre la dimensione personale della realizzazione del sé a quella della competitività delle imprese e dei territori. In che maniera la formazione potrà far conciliare questi due estremi enfatizzando i valori strategici dell’impresa con la valorizzazione della persona nella sua essenza? In che modo la formazione può costruire una situazione ideale in azienda generando entusiasmo e partecipazione?
Basta entrare in una qualunque Reception o Meeting room aziendale per trovare pareti tappezzate di immagini suggestive che inneggiano a coinvolgenti “valori aziendali”: mi piace guardarle, penso che conoscere i veri valori di un’azienda ci possa dire molto dei suoi obiettivi, delle regole che li governano e delle scelte che possiamo aspettarci. Per un giovane che si affaccia al mondo del lavoro oggi, è certamente importante scegliere un’azienda che, oltre a garantirgli un reddito, dimostri di possedere valori nei quali egli si possa riconoscere.
Sulla carta, funziona quasi sempre: chi non condividerebbe valori quali “rispetto delle persone”, “lavoro in team”, “responsabilità” ? Il fatto è che questi valori, in se stessi, sono solo nominalizzazioni, etichette: per ciascuno significano qualcosa di diverso perché, al di là della definizione, diverse sono le regole che li governano. Se le regole alla base si rivelano troppo differenti, sarà difficile che la persona si senta valorizzata ed al posto giusto: anzi, correrà il rischio di sentirsi tradita dall’azienda che, secondo lei, l’ha ingannata su un aspetto fondamentale come i valori.
In questo senso è importante che la formazione lavori per aiutare le imprese a far emergere e definire quelli che sono i veri valori strategici aziendali, andando oltre le etichette popolari ed esplicitando i criteri e le regole che li sostengono. Fatto questo, si potrà lavorare in modo coerente per formulare questi valori in modo da attrarre dall’esterno le persone realmente allineate con gli stessi e, al contempo, rafforzare lo spirito di appartenenza di chi è già all’interno, costruendo così un clima di partecipazione ed adesione fondato sulla condivisione di valori e obiettivi.


 

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