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Emanuela Megli

Categories: AIF,Interviste

EMANUELA MEGLI

MEGLI EMANUELA
Amministratore unico M74SOLUTION srl, Formatrice e Consulente di Sviluppo Organizzativo

L’innovazione tecnologica sta trasformando le relazioni umane, e il cambiamento è stato percepito anche all’interno delle organizzazioni e delle aziende con cui collaboriamo. La formazione deve innovare metodi, strumenti e spazi al fine di valorizzare la persona in un contesto sempre più digitalizzato. Quali sono i principali cambiamenti da realizzare? Il cambiamento porta con sé elementi positivi? e quali?
I cambiamenti da realizzare in quella che è stata definita dai sociologi contemporanei l’era dell’informazione e della comunicazione, sono sicuramente relativi alla corretta e sana integrazione dei mezzi di comunicazione nelle relazioni interpersonali. Essi, infatti, lungi dall’essere sostitutivi, possono realizzare un desiderio recondito dell’umanità di coesione e di unità, cui consapevolmente o meno tutti tendiamo. In realtà in questi anni l’aumento dei mezzi di comunicazione e della comunicazione ha comportato paradossalmente una diminuzione della qualità delle componenti della comunicazione stessa, quali l’ascolto e la relazione empatica. Assistiamo spesso ad una giungla di parole e di idee esposte fuori contesto e senza metodo. La capacità di relazionarsi e di dialogare efficacemente, al contrario, è costitutiva di elementi di cambiamento fondamentali, quali ad esempio la possibilità di creare nuovi percorsi comuni di crescita, di valorizzazione reciproca delle competenze, di costruzione di un tessuto sociale di reti e di comunità.

 

I sistemi di intelligenza artificiale sono in grado di imparare prospettando nuove forme di vita, cioè entità sensienti di cui non possiamo prevedere, né tanto meno guidare, lo sviluppo. Come questo processo di rapido sviluppo tecnologico, che riguarda la produzione dell’intelligenza collettiva si può legare a etica e valorizzazione della cultura nei processi organizzativi aziendali? In che modo la formazione può supportare la persona affinché possa contribuire all’innovazione senza subirla passivamente?
Innovare senza subire è possibile mettendo al centro dei processi di cambiamento le esigenze reali delle persone, oltre alle esigenze di ottimizzazione economica delle imprese. Due obiettivi che si autoalimentano a vicenda in quanto persone soddisfatte e motivate risultano anche più responsabili dei loro contesti organizzativi e sono in grado, con le tecniche adeguate di indagine, di trovare le soluzioni più adatte al loro caso aziendale. La formazione ha un ruolo centrale nella valorizzazione e nel coinvolgimento delle risorse umane alla conoscenza e all’accesso al potere nei processi decisionali e di cambiamento organizzativo.

 

Ieri hai detto domani. Oggi i giovani sono il futuro della nostra società, la crisi e la scarsità di investimenti rischiano di contrapporre la dimensione personale della realizzazione del sé a quella della competitività delle imprese e dei territori. In che maniera la formazione potrà far conciliare questi due estremi enfatizzando i valori strategici dell’impresa con la valorizzazione della persona nella sua essenza? In che modo la formazione può costruire una situazione ideale in azienda generando entusiasmo e partecipazione?
Non c’è competizione nei processi di valorizzazione della crescita e della realizzazione del sé personale, in quanto al pari dell’ecosistema naturale, anche nel sistema organizzativo, le risorse umane realizzate e ben formate si armonizzano perfettamente tra loro apportando ciascuna il proprio contributo unico e insostituibile. La formazione può contribuire in questo senso suscitando le risposte di senso e guidando le persone al cambiamento e al dispiegamento del proprio naturale percorso professionale e umano.


 

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