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Alice Zanetti

Categories: AIF,Interviste

  


ALICE ZANETTI


Opera da oltre trent’anni nel settore dell’imprenditoria, ricoprendo, nell’ultimo ventennio, ruoli di responsabilità nella formazione e consulenza alle imprese.
Le principali attività ad oggi svolte sono: orientate ad offrire un concreto supporto alle P.M.I e gli Imprenditori Locali per migliorare le loro performance sia in termini di Business, dalle ricerche di tipo quantitativo e qualitativo che stanno alle basi del Marketing, sia un termini di Planning gestionale, con un affiancamento costante nell’applicazione di tattiche studiate su misura per ogni singola strategia scelta nel rispetto delle organizzazioni con le quali collabora.

Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
 
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza. La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze. Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.

Qualunque imprenditore che per sviluppare il proprio business si debba avvalere di collaboratori, deve tenere conto che non esistono due individui uguali. Ogni risorsa umana è unica ed irripetibile. A partire da sé stesso/a.

Questo è il punto di partenza delle mie riflessioni.
Fermo restando che senza un obiettivo chiaro, è praticamente impossibile seguire con successo un PERCORSO predefinito, anche i diversi SENTIERI che possono portare alla meta devono essere adatti ai mezzi dei quali si dispone.
Tutto parte quindi dalla CONSAPEVOLEZZA della propria IDENTITÀ e del proprio VALORE senza la quale, è ben difficile assumersi, con la speranza di vincerle, sfide proporzionate alle proprie ABILITÀ.

Cercare ALLEANZE con profili professionali in linea con i propri bisogni aziendali sembra essere il punto più delicato. Se non si conoscono le persone con le quali si lavora, sembra che sia tutta una questione di fortuna. In parte è così, ma per chi procede in modo più illuminato, la componente di fortuna che deve incontrare la COMPETENZA, pare essere meno rilevante.

Alla luce del cambiamento che stiamo vivendo anche, ma non solo, a causa del Covid 19, è fondamentale SUPPORTARE LE ORGANIZZAZIONI CON PROGETTI FORMATIVI E DI CONSULENZA che tengano conto dei passi fondamentali che le aziende stesse devono compiere per diventare più intelligenti, connesse, attive e pronte ad affrontare con la giusta forza il mercato del futuro, vincendo sullo stesso, anziché esserne sopraffatti.

Parliamo di:
1. TRASFORMARE IL CORE BUSINESS
Sviluppare nuovi livelli di efficienza attorno al mondo digitale. Le macchine e i sistemi software vengono sincronizzati per sbloccare efficienze di costo, aumentando così la capacità
d’investimento.
2. CONCENTRARSI SULL’ESPERIENZA E SUI RISULTATI
Investire per portare ai clienti nuove esperienze super-personalizzate, attraverso più “punti di contatto intelligenti”, e incrementare così il core business grazie a un maggiore coinvolgimento dei clienti stessi.
3. SUPPORTARE NUOVI MODELLI DI BUSINESS
Offrire valore differenziato per i clienti e nuovi flussi di entrate per l’azienda.
4. CREARE UNA FORZA LAVORO PREPARATA AL DIGITALE
Reclutare, formare e trattenere i talenti con competenze adatte al mondo digitale e incoraggiare l’interazione attiva tra persone e macchine.
5. PROGETTARE NUOVI ECOSISTEMI
Creare un solido ecosistema di fornitori, distributori, startup e clienti che permetta di scalare rapidamente nuovi modelli di business sulla catena del valore digitale.
6. BILANCIARE IL CAMBIAMENTO
Bilanciare continuamente investimenti e allocazione di risorse tra core business e nuovo business per sincronizzare innovazione e crescita.

Come è possibile supportare le organizzazioni in un compito così ampio e complesso? La risposta è semplice. Bisogna dare importanza all’individualità di ciascuno!
La persona si pone al centro di molteplici fattori che interferiscono quotidianamente con la sua vita.

Come vediamo nell’immagine sotto riportata: Il significato della FORMAZIONE a cui siamo generalmente abituati deve evolvere in qualcosa di più ampio che abbracci aspetti psico-pedagogici che fanno la differenza a partire dallo stile di comunicazione più adatto al contesto.

FORMARE significa innanzitutto rispettare l’essenza della “materia prima”.
Non è possibile creare un bellissimo vaso di creta con il ferro. Con il ferro si può creare qualcosa di meraviglioso ma diverso. Questa metafora mi serve per dire che ogni PROGETTO può essere realizzato con il materiale di cui si dispone, ma serve avere la CONSAPEVOLEZZA delle potenzialità, per poter condurre ogni persona sul sentiero più adatto, favorendo ogni forma di ALLEANZA che possa sostenere nei punti di maggiore debolezza, di solito nelle fasi di cambiamento, tutte le persone che si muovono nel mondo del lavoro.

La FORMAZIONE DEVE ADEMPIERE A 4 FUNZIONI:
1. Trasferire il SAPERE
2. Affiancare nel mettere in pratica e quindi addestrare al SAPER FARE
3. Aiutare nella ricerca della consapevolezza che il saper fare deve diventare un modo per SAPER ESSERE
4. Infine, poiché l’unica certezza che abbiamo è che tutto è in constante cambiamento, la formazione deve aiutare a SAPER DIVENTARE

La qualità della Formazione si misura sulla capacità di rispondere con piani concreti e realizzabili, di percorsi in grado di accompagnare le persone a realizzare sé stesse sia da un punto di vista lavorativo, sia, soprattutto, da un punto di vista psico-fisico. Pertanto, da sempre ma oggi più che mai, chi si occupa di Formazione deve rispondere ad altissimi standard di QUALITÀ e COMPETENZE.


 

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