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Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.
Vi parlerò dell’Enneagramma, un cammino interessante, profondo, emozionante, coinvolgente, rigenerante ed evolutivo sul sentiero di casa.
L’Enneagramma è un simbolo antico che ci racconta la storia di un viaggio, il viaggio dell’Uomo: il drammatico allontanamento da una dimensione di armonia e amore originari, il precipitare verso l’ignoto, la paura, il terrore esistenziale, la costruzione di un’immagine che crediamo ci permetterà di vivere nel mondo ma che si rivela inevitabilmente, senza che nemmeno ce ne accorgiamo, una maschera, una prigione, la nostra personalità.
L’Enneagramma ci guida ad intraprendere un meraviglioso viaggio dentro noi stessi, è una luce in quel buio che ci sovrasta e ci opprime, una chiave per uscire dalla nostra gabbia più o meno dorata, una mappa per ritrovare il tesoro perduto dentro di noi. Metafore, certo, che spesso ci confondono nella loro apparente avulsione dalla realtà e ci spaventano con la loro dubbia pretesa di realizzare un miracolo, di risolvere i nostri problemi con un tocco di bacchetta magica. Niente di più lontano dal vero. Perché, per l’appunto, l’Enneagramma va vissuto, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, come un vero e proprio viaggio che un bel giorno intraprendiamo verso un luogo che ci appare sconosciuto e verso il quale ci sentiamo chiamati. Quel luogo è “noi stessi”, la nostra vera casa.
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.
Consapevolezza, presenza, osservazione di sé sono le chiavi per avviare un efficace percorso di crescita personale. L’Enneagramma è la mappa che descrive nove tipi di personalità e i rapporti tra loro, allo scopo di individuare le più probabili tendenze comportamentali, mentali ed emotive ed avviare un percorso per conoscere se stessi al di là della la maschera che indossiamo quotidianamente per interagire nel mondo.
Conoscere le caratteristiche, le dinamiche, i limiti e i talenti di ognuna delle nove personalità consente di accrescere le proprie possibilità di auto-comprensione e di trasformazione interiore, facendo leva sui propri punti di forza e le proprie aree di miglioramento, per insegnarci ad essere coscienti di noi stessi, a vivere nel qui ed ora, centrati e consapevoli. Si tratta, in definitiva, di ritrovare quel nostro “centro di gravità permanente” che ci consenta di recuperare la chiarezza di intenti, la fermezza nelle nostre azioni e posizioni e l’equilibrio delle nostre reazioni emotive, indispensabili per farci sentire al posto giusto e al momento giusto in ogni situazione.
Nelle aziende e organizzazioni le intuizioni dell’Enneagramma sono decisive per il miglioramento della comunicazione, la gestione del personale, dei team e dei conflitti, la creazione di una leadership di livello, l’elaborazione delle politiche di marketing e di gestione della clientela.
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.
È stupefacente come l’Enneagramma ci rappresenti come facenti parte di un cosmo dove tutto è collegato, dove tutto si integra in un’armonia che è al tempo stesso universale e molto, molto umana. Concludo con le parole di J.G. BENNETT, allievo di G.I.Gurdjieff, il mistico armeno che fece conoscere l’Enneagramma in occidente: “L’enneagramma sembra essere la chiave per il più grande dei misteri. La sua struttura suggerisce alcune profezie speculative di un futuro molto lontano. Nel punto in cui l’umanità accetta la responsabilità della propria evoluzione, trova una nuova difficoltà: la spiritualizzazione della biosfera stessa. Si vedrà quindi che l’esistenza umana non ha alcun significato se viene considerata separatamente e che, per progredire, dovrà accettare un grande cambiamento di atteggiamento nei confronti della vita sulla terra.”
Parole antiche, forse mai come oggi attuali. Superare l’individualità e aprire le coscienze alla collaborazione, intesa come azione impeccabile per il raggiungimento di un benessere di specie, è più che mai indispensabile. Non c’è più spazio per l’egocentrismo, è vecchio, obsoleto e dannoso e sia il singolo che le organizzazioni non possono più ignorare questo messaggio.
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.