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Michela Ridolfi

Categories: AIF,Interviste

  


MICHELA RIDOLFI


Giornalista professionista e docente di Comunicazione specialistica e Storia del costume e della moda, è Responsabile Ufficio stampa della Fondazione ForModa, ente di formazione accreditato presso la Regione Abruzzo, riconosciuta Scuola di Eccellenza nei Mestieri d’Arte, nella sezione sartoria, accanto ad altri sedici istituti italiani scelti “per il loro prestigio, per il patrimonio storico e immateriale che rappresentano, per la rilevanza sul territorio, per lo sguardo che sanno gettare sulla contemporaneità”.

Dopo aver lavorato come corrispondente di cronaca da Milano per Radio Italia Network e aver curato la pagina di costume e moda del quotidiano L’Indipendente, partecipa alla progettazione del Master universitario internazionale in Economia e gestione della moda, al progetto OWL-Improvement of personallife quality and improvement of working life quality of olders worker (programmi di formazione permanente, Finlandia 2006). Membro del Comitato Scientifico del progetto Mediucation, la formazione dei formatori. E’ attualmente componente del Co.Re.Com Abruzzo (Comitato regionale per le comunicazioni), delega Tutela dei Minori. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Paolo Borsellino Cultura della legalità.

Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
 
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.
Troverò una strada o ne farò una, diceva il condottiero cartaginese Annibale. Mi piace ripeterla ai più giovani perché guardare oltre, immaginare soluzioni che non sono preconfezionate, aiuta nella soluzione delle varie problematiche che inevitabilmente si presentano durante il percorso lavorativo. Trovare il proprio sentiero o uno nuovo è ancora più importante nel momento in cui vogliamo o siamo costretti a misurarci con un cambiamento del percorso professionale. Accompagno da anni l’ingresso nel mondo del lavoro degli studenti della Scuola di Alta Sartoria, un momento caratterizzato da comprensibili ansie, dovute a un passaggio così significativo nella vita di ognuno di noi, e carico di molteplici attese, proprie della giovane età. Lo strumento più utile si rivela sempre la passione che ci muove.

La tecnica da sola non basta, si può essere perfetti nell’esecuzione pratica ma se non si affianca l’amore a quello che si fa, il percorso lavorativo non realizza. Farà vivere, anche bene dal punto di vista economico, ma l’autentica realizzazione professionale passa sempre dalla passione. Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita, diceva Confucio. Ai miei studenti ricordo la versione del grande stilista Valentino che più e meno ripeteva cosi: “Ho messo passione e amore nel mio lavoro, ho realizzato il mio sogno; io non ho lavorato un solo giorno”.

 
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.

Per i giovanissimi studenti del Su Misura è fondamentale comprendere a quale declinazione sartoriale dedicarsi. Il mestiere del sarto oggi è profondamente cambiato. Il moderno ‘tailor’ non resta tutto il tempo in bottega a realizzare giacche, pantaloni, capispalla. È un ambasciatore di Bellezza a livello internazionale e viaggia molto per andare dai clienti che amano il prodotto hand made. All’interno della Scuola di Alta Sartoria affianco gli studenti nel comprendere il ruolo da giocare all’interno delle organizzazioni, aziende in cui si troveranno a operare. La mappatura e curvatura delle competenze di base e tecnico professionali è un momento fondamentale per potenziare il curriculum formativo dell’allievo ma le soft skills hanno un peso sempre maggiore accanto alle competenze tecniche. Saper affrontare lo stress, culture e abitudini differenti, comunicare in maniera appropriata, tenersi aggiornati ed essere attenti ai dettagli, sono imprescindibili.

 
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.

Non si può immaginare un concerto sinfonico senza una pluralità di solisti. Allo stesso modo non si può concepire un abito su misura senza un’alleanza strategica tra forbici e aghi. Saper realizzare i singoli passaggi che portano alla costruzione del tutto, in un’ottica di concertazione delle varie fasi, è fondamentale. Conoscere l’importanza delle varie fasi di lavoro aumenta il coinvolgimento degli aspiranti tailor in ottica di miglioramento del risultato finale.


 

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