SANDRA PASERIO
Consulente del Lavoro (titolare dello Studio Paserio) – HR Problem Solver |
L’innovazione tecnologica sta trasformando le relazioni umane, e il cambiamento è stato percepito anche all’interno delle organizzazioni e delle aziende con cui collaboriamo. La formazione deve innovare metodi, strumenti e spazi al fine di valorizzare la persona in un contesto sempre più digitalizzato. Quali sono i principali cambiamenti da realizzare? Il cambiamento porta con sé elementi positivi? e quali?
L’innovazione tecnologica è entrata a gamba tesa nel mondo imprenditoriale.
Con la tecnologia si sono ridotti gli spazi e accorciati i tempi di comunicazione.
Oggi, è possibile comunicare con clienti e fornitori che sono dislocati in tutto il mondo e i tempi, per scambiarsi dati e informazioni, si sono praticamente azzerati.
Non abbiamo la necessità di essere presenti fisicamente nei nostri studi o nelle nostre aziende, perché riusciamo a lavorare in ogni dove.
In un contesto di questo genere, è cambiato il modo di comunicare.
E quando si parla di comunicazione, si parla anche di formazione.
Quali sono gli strumenti tecnologici che possiamo utilizzare per essere al passo con i tempi?
Nel mio studio, ho cambiato il modo di fare formazione sia ai miei collaboratori che ai miei Clienti.
Le ore di formazione in aula sono diminuite per lasciare posto agli e-learning, alle videoconferenze, ai webinar, ai video cartoon, ai videoTG, alle infografiche, alla pubblicazione di slides su portali per rendere sfogliabili e accattivanti le presentazioni in power point.
Nel modello di business che abbiamo presentato ai collaboratori per l’anno 2016, abbiamo previsto la realizzazione di un’applicazione (app) per informare i clienti tramite smartphone e tablet e abbiamo pianificato la realizzazione di video per informarli sulle modalità operative per la lettura della busta paga, l’utilizzo dei servizi web, la compilazione della modulistica, ecc.
I nuovi strumenti tecnologici sono stati pensati, realizzati e messi in atto, perché sono la conseguenza di un cambiamento.
Le persone vogliono formarsi e informarsi quando hanno tempo e indipendentemente dal luogo dove sono. Hanno bisogno di informazioni veloci e mirate alle loro esigenze.
Questo è quello che cercano e noi abbiamo il compito di rispondere alle loro esigenze.
Non passiamo il tempo a pensare se oggi è meglio o peggio rispetto al passato, troviamo soluzioni che soddisfino le nuove esigenze.
I sistemi di intelligenza artificiale sono in grado di imparare prospettando nuove forme di vita, cioè entità sensienti di cui non possiamo prevedere, né tanto meno guidare, lo sviluppo. Come questo processo di rapido sviluppo tecnologico, che riguarda la produzione dell’intelligenza collettiva si può legare a etica e valorizzazione della cultura nei processi organizzativi aziendali? In che modo la formazione può supportare la persona affinché possa contribuire all’innovazione senza subirla passivamente?
Il cambiamento è arrivato in modo così veloce e repentino che, spesso, abbiamo subìto l’ondata senza riuscire a gestire i rapporti e la comunicazione.
Questo ha generato stress.
E’ importante quindi, cambiare il proprio ruolo, passando da spettatori ad attori del cambiamento.
1. Come prima cosa bisogna fermarsi e imparare a gestire il proprio tempo, passando da un’attenta pianificazione, in cui si analizzano le attività da svolgere che siano: urgenti, importanti, importanti e urgenti, né urgenti e né importanti.
Incominciando a fare ordine, si riuscirà a lavorare per priorità;
2. Un altro punto che ritengo vitale, per trasformarsi in veri e propri attori, è la definizione di regole. Impariamo ad utilizzare gli strumenti tecnologici in precisi momenti della giornata, senza farci prendere dall’angoscia dei continui pop-up che ci appaiono sullo schermo e che richiamano la nostra attenzione per ricordarci che è arrivata una mail, un sms, un messaggio, o quant’altro. Fortunatamente non siamo tutti cardiologi e non operiamo al cuore, quindi, qualsiasi cosa che arrivi può aspettare il giusto tempo per essere evasa nei tempi e nei modi che ci siamo prefissati;
3. Un ultimo punto che considero estremamente importante, è l’attenzione alla comunicazione. E’ vero, non abbiamo fisicamente la persona davanti ai nostri occhi, ma ogni volta che rispondiamo ad un nostro Cliente, anche se utilizziamo una mail, un video, una newsletter, un messaggio, una chat, il sito, i social, il telefono o qualsiasi altro strumento informatico, dobbiamo dare la giusta attenzione al nostro Cliente. Spesso sottovalutiamo l’importanza della comunicazione tramite l’utilizzo di strumenti tecnologici e questo può creare danni non indifferenti. Ricordiamoci che il linguaggio verbale incide solo per il 7% mentre, nella comunicazione, il linguaggio para verbale e non verbale incide per il restante 93%; linguaggio che, ricordiamo, in tutto o in parte, con la tecnologia non possiamo utilizzare.
Ma come possiamo insegnare ai nostri collaboratori ad essere degli attori del cambiamento?
Con la formazione. Non c’è altra risposta. La formazione permettere di prendere coscienza di quello che sta accadendo intorno a noi, dell’importanza dell’innovazione tecnologica da intendersi come strumento per raggiungere più velocemente i nostri obiettivi.
La tecnologia permette di fare cose che un tempo non si potevano fare, permette di allargare gli orizzonti. L’importante però è definirne i confini e considerarli come un’opportunità, non come qualcosa che prende il sopravvento sulla vita delle persone scandendone i ritmi e stabilendone le priorità.
Lo sviluppo tecnologico è importante per la crescita di qualsiasi azienda, quindi non è una cosa che si può e si deve evitare.
La tecnologia avanzerà e prenderà piede in maniera sempre più evidente.
L’importante è considerare l’innovazione tecnologica come un’opportunità che ci permette di automatizzare dei processi o delle attività che oggi vengono svolte manualmente.
La capacità delle persone dovrà essere quella di adeguarsi a questo cambiamento, imparando a rimettersi in gioco, offrendo le proprie capacità e il proprio talento per fare cose diverse da quelle che sono state fatte fino a quel momento.
Ogni persona ha delle potenzialità.
Impariamo a riconoscerle e ad alimentarle.
Non ostiniamoci a fare lavori manuali che ormai risultano obsoleti e lasciamo alle nostre spalle l’idea di offrire prodotti e servizi che ormai non sono più richiesti.
Il mondo cambia e noi dobbiamo cambiare con il mondo.
La capacità dell’uomo di creare, di trasmettere emozioni, di pensare, di percepire sensazioni, di dare affetto, di agire nel rispetto dei propri valori e della propria etica, rimangono e rimarranno di pertinenza della risorsa umane all’interno di qualsiasi contesto: familiare, sociale o lavorativo.
Non dobbiamo aver paura del cambiamento perché il cambiamento è quello che ci permette di iniziare nuove sfide, motivandoci a migliorare.
Ieri hai detto domani. Oggi i giovani sono il futuro della nostra società, la crisi e la scarsità di investimenti rischiano di contrapporre la dimensione personale della realizzazione del sé a quella della competitività delle imprese e dei territori. In che maniera la formazione potrà far conciliare questi due estremi enfatizzando i valori strategici dell’impresa con la valorizzazione della persona nella sua essenza? In che modo la formazione può costruire una situazione ideale in azienda generando entusiasmo e partecipazione?
I giovani portano con sé l’entusiasmo, l’energia e la determinazione che sono alla base del successo nelle nostre aziende.
Ho la fortuna di vivere il mondo dei giovani con gli occhi dei miei due figli e, con i loro occhi, vedo un mondo dove esistono ragazzi che sono preparati, parlano almeno 4/5 lingue, si spostano con facilità tra i vari paesi lasciando dietro alle spalle le famiglie e gli amici. Sono determinati e hanno un’apertura mentale che noi, vecchia generazione, non abbiamo.
Sono questi i giovani sui quali le aziende devono puntare.
Le strategie aziendali vincenti sono quelle dove i giovani sono coinvolti, motivati e stimolati.
Se vogliamo essere competitivi, lasciamo che le nuove risorse diventino degli incubatori di idee e diamogli fiducia.
Il compito di noi imprenditori e professionisti, è quello di supportare, con formazione e strumenti, la nuova generazione. Non dobbiamo sostituirci a loro, dobbiamo solo incoraggiarli a percorrere il cammino, accompagnandoli e donandogli la nostra saggezza.
Nel mio studio, ho cambiato il modo di fare formazione sia ai miei collaboratori che ai miei Clienti.
Le ore di formazione in aula sono diminuite per lasciare posto agli e-learning, alle videoconferenze, ai webinar, ai video cartoon, ai videoTG, alle infografiche, alla pubblicazione di slides su portali per rendere sfogliabili e accattivanti le presentazioni in power point.
Nel modello di business che abbiamo presentato ai collaboratori per l’anno 2016, abbiamo previsto la realizzazione di un’applicazione (app) per informare i clienti tramite smartphone e tablet e abbiamo pianificato la realizzazione di video per informarli sulle modalità operative per la lettura della busta paga, l’utilizzo dei servizi web, la compilazione della modulistica, ecc.
Questo è quello che cercano e noi abbiamo il compito di rispondere alle loro esigenze.
Il cambiamento è arrivato in modo così veloce e repentino che, spesso, abbiamo subìto l’ondata senza riuscire a gestire i rapporti e la comunicazione.
Questo ha generato stress.
1. Come prima cosa bisogna fermarsi e imparare a gestire il proprio tempo, passando da un’attenta pianificazione, in cui si analizzano le attività da svolgere che siano: urgenti, importanti, importanti e urgenti, né urgenti e né importanti.
Incominciando a fare ordine, si riuscirà a lavorare per priorità;
2. Un altro punto che ritengo vitale, per trasformarsi in veri e propri attori, è la definizione di regole. Impariamo ad utilizzare gli strumenti tecnologici in precisi momenti della giornata, senza farci prendere dall’angoscia dei continui pop-up che ci appaiono sullo schermo e che richiamano la nostra attenzione per ricordarci che è arrivata una mail, un sms, un messaggio, o quant’altro. Fortunatamente non siamo tutti cardiologi e non operiamo al cuore, quindi, qualsiasi cosa che arrivi può aspettare il giusto tempo per essere evasa nei tempi e nei modi che ci siamo prefissati;
3. Un ultimo punto che considero estremamente importante, è l’attenzione alla comunicazione. E’ vero, non abbiamo fisicamente la persona davanti ai nostri occhi, ma ogni volta che rispondiamo ad un nostro Cliente, anche se utilizziamo una mail, un video, una newsletter, un messaggio, una chat, il sito, i social, il telefono o qualsiasi altro strumento informatico, dobbiamo dare la giusta attenzione al nostro Cliente. Spesso sottovalutiamo l’importanza della comunicazione tramite l’utilizzo di strumenti tecnologici e questo può creare danni non indifferenti. Ricordiamoci che il linguaggio verbale incide solo per il 7% mentre, nella comunicazione, il linguaggio para verbale e non verbale incide per il restante 93%; linguaggio che, ricordiamo, in tutto o in parte, con la tecnologia non possiamo utilizzare.
Con la formazione. Non c’è altra risposta. La formazione permettere di prendere coscienza di quello che sta accadendo intorno a noi, dell’importanza dell’innovazione tecnologica da intendersi come strumento per raggiungere più velocemente i nostri obiettivi.
La tecnologia permette di fare cose che un tempo non si potevano fare, permette di allargare gli orizzonti. L’importante però è definirne i confini e considerarli come un’opportunità, non come qualcosa che prende il sopravvento sulla vita delle persone scandendone i ritmi e stabilendone le priorità.
La tecnologia avanzerà e prenderà piede in maniera sempre più evidente.
L’importante è considerare l’innovazione tecnologica come un’opportunità che ci permette di automatizzare dei processi o delle attività che oggi vengono svolte manualmente.
La capacità delle persone dovrà essere quella di adeguarsi a questo cambiamento, imparando a rimettersi in gioco, offrendo le proprie capacità e il proprio talento per fare cose diverse da quelle che sono state fatte fino a quel momento.
Ogni persona ha delle potenzialità.
Impariamo a riconoscerle e ad alimentarle.
Non ostiniamoci a fare lavori manuali che ormai risultano obsoleti e lasciamo alle nostre spalle l’idea di offrire prodotti e servizi che ormai non sono più richiesti.
La capacità dell’uomo di creare, di trasmettere emozioni, di pensare, di percepire sensazioni, di dare affetto, di agire nel rispetto dei propri valori e della propria etica, rimangono e rimarranno di pertinenza della risorsa umane all’interno di qualsiasi contesto: familiare, sociale o lavorativo.
Non dobbiamo aver paura del cambiamento perché il cambiamento è quello che ci permette di iniziare nuove sfide, motivandoci a migliorare.
I giovani portano con sé l’entusiasmo, l’energia e la determinazione che sono alla base del successo nelle nostre aziende.
Ho la fortuna di vivere il mondo dei giovani con gli occhi dei miei due figli e, con i loro occhi, vedo un mondo dove esistono ragazzi che sono preparati, parlano almeno 4/5 lingue, si spostano con facilità tra i vari paesi lasciando dietro alle spalle le famiglie e gli amici. Sono determinati e hanno un’apertura mentale che noi, vecchia generazione, non abbiamo.
Sono questi i giovani sui quali le aziende devono puntare.
Le strategie aziendali vincenti sono quelle dove i giovani sono coinvolti, motivati e stimolati.
Se vogliamo essere competitivi, lasciamo che le nuove risorse diventino degli incubatori di idee e diamogli fiducia.
Il compito di noi imprenditori e professionisti, è quello di supportare, con formazione e strumenti, la nuova generazione. Non dobbiamo sostituirci a loro, dobbiamo solo incoraggiarli a percorrere il cammino, accompagnandoli e donandogli la nostra saggezza.