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Silvia Ferrari

Categories: AIF,Interviste

  


SILVIA FERRARI


Pedagogista digitale, blogger e autrice del libro “Redazione Pedagogica – Quando l’educazione fa notizia 2015/2017”. Webmaster, editor/supervisore redazionale e titolare del progetto di divulgazione educativa “Redazione Pedagogica”pagina FB dal 2013 e dell’omonimo sito web dal 2015. Diffondo temi di pedagogia e disabilità visiva su piattaforme digitali in diverse “piazze” educative “guardando” all’inclusione. Relatrice unica in un seminario di pedagogia digitale tra social network e social media nel 2019 presso l’Università degli Studi di Cagliari – Facoltà di Studi Umanistici. Sono l’ideatrice di tre progetti pedagogici inclusivi su web in social media rivolti primariamente all’utenza non vedente: Sportello Braille (2018), Occhio alla Voce (2019 audio-descrizioni) e Pagine Vocali (2020 broadcast di lettura).

Quest’anno la riflessione che vorremmo proporre riguarda il nostro lavoro quotidiano e più nello specifico tre parole:
 
La prima parola è sentiero, inteso come percorso quotidiano di sviluppo e conoscenza.

La nostra esistenza inizia il suo percorso dalla nascita, un evento “fresco” per un individuo che si prepara a “lasciare il segno” con la sua essenza forgiante e forgiata. “Al traguardo dei propri sogni raramente si arriva in discesa”, percorrere un sentiero lo sappiamo fare tutti ma, come in una vera strada, tutto può scorrere liscio, con ostacoli qua e là, i noti eventi critici del teorico dell’identità Daniel Levinson. In questo sentiero, siamo noi stessi i “guidatori”, pianifichiamo su mappa un tragitto che, tra soste e ripartenze, ci porterà a destinazione…Nel sentiero della vita confluiscono sviluppo e conoscenza, prova ed errore, emozione e razionalità, step di umana crescita per produrre “qualcosa di buono”. Da pedagogista digitale navigante tra i “meandri” delle piattaforme, ho potuto constatare che, più dei contenuti caricati conta la netiquette, non basta mostrare la propria competenza, bisogna porsi con educazione e garbo. Non facciamo dell’educazione un’utopia, essa vale maggiormente sul digitale e nei testuali che produciamo. E quindi, “trattiamola” bene!

 
La seconda chiave è il qui ed ora, la consapevolezza, intesa come conoscenza delle proprie competenze.

Le competenze sono delle acquisizioni sottese al proprio background emotivo/esperienziale e dipendenti dall’essere forgiate da percorsi ed eventi che la vita ci pone innanzi. Faccio un esempio…Oggi la pedagogia si è trasferita su piattaforme social, su cui ciascun professionista deve sapersi “giostrare”. Ho constatato in rete la poca dimestichezza di alcuni professionisti più attivi invece su territorio reale, eppure, per comprendere la “natura” dei giovani d’oggi, la conoscenza e la conseguente competenza informatica sono elementi decisivi per creare una “sintonia” d’intenti. Quando divulgo in rete, sono ben cosciente delle mie competenze, nelle “piazze” non porto davanti solo la pedagogia e la netiquette, ma anche la passione per lo scrivere e il saper fronteggiare delle criticità con due “colpi” su tastiera o su display touchscreen.

 
Infine il cardine su cui si svolge la nostra vita, anche professionale, l’alleanza.

L’uomo da sempre è un “animale” sociale che si forgia durante le interazioni familiari, gruppali e professionali, sia intessute nella realtà quotidiana sia nella realtà “virtuale”. Per il raggiungimento di obiettivi, anche il nostro carattere deve predisporsi all’incontro con l’altro, in un lavoro di squadra la “sintonia” vuol dire molto: in un “clima” freddo difficilmente “uscirà” qualcosa. Ogni giorno la vita ci fa incontrare e conoscere persone, alle volte quelli che sembrano semplici scambi di parole, in realtà sono portatori d’idee, progetti. Niente arriva per caso! I miei progetti pedagogici sulla disabilità visiva sono nati dalla conoscenza di non vedenti e ipovedenti che seguono la mia attività divulgativa digitale su pc e iphone! Negli scambi ho imparato a fare inclusione informatica, a rendere fruibili i contenuti, a essere i loro occhi. E da questa cooperazione su social network ho ideato e “firmato” tre idee inclusive… Per ridurre la cecità informativa e “far luce” nel mare internettiano.


 

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